Home » Articoli » Live Review » Crosscurrents Trio al Bologna Jazz Festival

Crosscurrents Trio al Bologna Jazz Festival

By

Sign in to view read count
Zakir Hussain, Dave Holland, Chris Potter (Crosscurrents Trio)
Bologna Jazz Festival
Unipol Auditorium
Bologna
8.11.2019

La notte di venerdì 8 novembre presso l'Unipol Auditorium di Bologna va in scena uno dei concerti più attesi dell'edizione 2019 del Bologna Jazz Festival: il Crosscurrents Trio, composto da Zakir Hussain alle tabla, Dave Holland al contrabbasso e Chris Potter ai sassofoni, presenta dal vivo il disco Good Hope (Edition Records, 2019) nell'ambito di un tour europeo che vede il Trio impegnato in ben 17 concerti attraverso tutto il Vecchio Continente.

Il Crosscurrents Trio, nato dalla precedente esperienza del settetto dei Crosscurrents in cui erano presenti sia Holland che Hussain, riesce a tradurre nella dimensione live tutta la coesione sonora e la compattezza concettuale dell'album, dando vita a un concerto che non è unicamente una successione di brani eseguiti con sapienza tecnica, precisione e capacità d'improvvisazione: si tratta piuttosto di conversazioni fra sensibilità umane profonde che hanno trovato un punto di equilibrio fra la musica indiana e il jazz, due mondi che pur presentando dei tratti comuni (nella musica indiana, come nel jazz, l'improvvisazione è un elemento-chiave), si trovano per la prima volta in una fase storica di convergenza e commistione al livello più alto della musica contemporanea (basti pensare al movimento che gravita attorno al Brooklyn Raga Massive).

Lungo tutto l'arco di durata del concerto, la struttura di queste conversazioni si basa in particolare sull'asse portante dell'interplay fra le percussioni di Hussain e le linee di contrabbasso di Holland: costantemente in dialogo, tabla e contrabbasso si completano a vicenda o, in alcuni casi, addirittura si sovrappongono, eseguendo le stesse identiche note, pur non travalicando mai il confine dell'essenzialità. Hussain percuote, sfrega o sfiora le tabla a mani nude con rapidità stupefacente e alternando ritmi frenetico-tribali a tocchi lievi che sconfinano nel silenzio assoluto; Holland ha un tocco d'acciaio e riempie gli spazi lasciati dalle percussioni dettando tempi e ritmi, con la solita e inconfondibile precisione, originalità e solidità ritmica che lo rendono uno dei migliori contrabbassisti dei nostri tempi.

L'interplay fra tabla e contrabbasso è spesso spezzato dalle incursioni funamboliche di Chris Potter, una ventata di leggerezza che spettina il pubblico e diffonde luce al cospetto dell'ombrosità elegante generata dal duo Hussain-Holland. Potter alterna il sax tenore, quando vuole riportare l'atmosfera generale su tonalità più classiche di jazz o dare l'avvio alle digressioni d'improvvisazione, al soprano, che gli consente invece di sposarsi con le melodie mistiche dispiegate da Hussain. Anche i pochi assoli eseguiti (notevoli sono in particolare l'assolo di Holland in apertura dell'ultimo brano ”Bedouin Trail”, quello di Hussain che introduce ”Good Hope” e la chiusa di Potter all'iniziale ”Lucky Seven”) sembrano rappresentare più la distensione nel tempo delle suddette conversazioni invece che la classica esecuzione solistica-virtuosa di un tema distaccato in parte o totalmente dal sottofondo musicale circostante. D'altronde è questa la caratteristica più interessante del Crosscurrents Trio: siamo di fronte a tre immense personalità artistiche che si mettono al servizio di un messaggio universale di bellezza e umanità da diffondere attraverso la musica.

Foto: Giorgio Bianchi.

< Previous
Hot Damn Romance

Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

Near

More

Jazz article: Hiromi's Sonicwonder At SFJAZZ
Jazz article: Joel Frahm Trio At Scott's Jazz Club
Jazz article: Tony Miceli Quintet at Chris’ Jazz Café

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.