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Uri Caine Ensemble, Variazioni Goldberg

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Teatro della Pergola - Firenze - 10.03.2008

Forte dei riconoscimenti avuti in tutto il mondo con le sue originalissime e spesso ardite “riletture” dei classici, Uri Caine è stato ospite con il suo Ensemble della rassegna “Amici della Musica” presso il fiorentino Teatro della Pergola, per presentare ad un pubblico abituato ad esecuzioni tradizionali la sua versione delle Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach.

La versione presentata in concerto era piuttosto diversa da quella proposta da Caine otto anni orsono sui CD della Winter & Winter, così come diverso e necessariamente ridotto era il suo Ensemble (su tutte, spiccavano le assenze del vocalist David Moss, che nel CD svolgeva un ruolo essenziale, e dei quartetti d’archi). Ma, pur nella sua forma più raccolta e per certi versi maggiormente cameristica, il lavoro ha tutt’altro che deluso.

Al centro dell’opera, com’era immaginabile, la libertà e l’umorismo con cui Caine affronta il lavoro bachiano, moltiplicandone le variazioni attraverso il riferimento a stili, ritmi e atmosfere del ‘900. Le variazioni “Rachmaninoff”, “Bossa” e “Tango”, così come alcuni passaggi in tutto e per tutto jazzistici, andavano ben oltre il dettato bachiano, pur conservandone - spesso in lontananza, o appena in accenno, o ancora emergente qua e là come bolle sulla superficie dell’acqua - le essenziali componenti formali.

Ma, sempre al cuore dell’interpretazione di Caine, c’era anche il ruolo ricoperto dai solisti. Così, le variazioni “Ralph’s”, “Barbara” e “Drew’s” (incentrate sulle figure rispettivamente dalla tromba di Alessi, dalla voce della Walker e del contrabbasso di Danilo Gallo, che aveva sostituito l'indisponibile Gress), al pari dei molti passaggi nei quali lo stesso Uri Caine è salito in cattedra non più solo come arrangiatore e bandleader, ma anche come sublime improvvisatore alla tastiera, hanno esaltato la funzione creativa degli interpreti ben aldilà delle intenzioni di Bach - che pure, com’è noto, era un grande estimatore dell’improvvisazione.

Nell’ora e mezzo di rappresentazione, non è mancato qualche momento un po’ più sottotono, frutto probabilmente della riduzione dell’organico con conseguente riduzione dell’imprevedibilità della sequenza. Ma, complessivamente, lo spettacolo è risultato appassionante e ricco, anche grazie alla brillantezza, accanto a Caine, della cantante Barbara Walker - i cui assoli blues erano lancinanti all’interno del contesto - e della violinista Joyce Hammann. Assai apprezzabile, dal vivo, anche il lavoro ai piatti di DJ Olive.

Il pubblico, piuttosto numeroso, ha mostrato di gradire ed ha richiamato i musicisti per due bis. Nel secondo è uscito solo Caine, il quale - per aggiungere trasversalità - ha improvvisato al piano su un pezzo di... Mozart!

Foto di Claudio Casanova

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