Roy Brooks: Understanding

Il doppio compact di Roy Brooks pubblicato da qualche giorno (anche in lussuoso triplo vinile e in versione digitale) non è solo un tributo a uno dei massimi batteristi dei decenni sessanta/ottanta. Registrato il 1° novembre 1970 a Baltimora, presenta uno dei concerti più esaltanti del jazz contemporaneo, un hard bop intriso d'avanguardia—in particolare John Coltrane—che si sviluppa con intensità febbrile per due ore. Il merito va al misconosciuto batterista di Detroit e al suo quintetto comprendente Woody Shaw alla tromba, Carlos Garnett al sax tenore, Harold Mabern al pianoforte e Cecil McBee al contrabbasso.

Un organico splendido, che ti sommerge con l'energia dei suoi giovani protagonisti. Tutti poco più che trentenni con l'eccezione del 26enne Woody Shaw che offre l'abbagliante dimostrazione del suo valore, pochi mesi prima l'incisione del micidiale debutto da leader con Blackstone Legacy, che gli fece vincere il Critics Poll di Down Beat come miglior trombettista emergente.

Questa registrazione si colloca tra quel disco e l'album di Roy Brooks The Free Slave ripreso sempre al Famous Ballroom di Baltimora con un quintetto comprendente Shaw, McBee e altri partner. The Free Slave è ricordato tra gli album dal vivo più coinvolgenti del jazz contemporaneo ma la nuova registrazione è addirittura superiore, per un concorso di cause contingenti.

Il booklet dell'album è ricchissimo di informazioni su Roy Brooks e gli altri partner, con vari saggi e interviste. La ragione di quella forte tensione sono ben espresse dalle parole di Cecil McBee: «Durante quel periodo eravamo soggetti a un'espressione così intensa a causa dei movimenti sociali per i diritti civili e d'opposizione alla guerra. La musica cercava di esprimere quell'eccitazione verso la giustizia sociale. Ti sentivi libero di suonare quello che volevi, anche se non veniva perfetto».

Roy Brooks veniva da lunghe partnership con Horace Silver e Yusef Lateef mentre dopo il 1970 lavorerà con Charles Mingus e poi—a lungo con lo M'Boom Re Percussion diMax Roach. Da leader ha inciso pochissimo e nei primi anni novanta la sua condizione di salute peggiorò, per l'aggravarsi del disturbo bipolare che lo affliggeva. Fu un percussionista e un leader avventuroso, come testimonia questa registrazione.

Eccetto il conclusivo "The Theme" i brani si snodano per oltre 20 minuti e in "Taurus Woman" si supera la mezz'ora. I temi si sviluppano con lunghi assoli in sequenza, secondo le regole usuali dei concerti mainstream ma la forma è spesso aperta per la vicinanza coi modelli d'avanguardia.

L'iniziale "Prelude to Understanding" non mostra alcuna melodia scritta. Su un'introduzione di batteria la tromba ardente di Woody Shaw interviene in clima modale: undici minuti di lucida improvvisazione, caratterizzata dal suo fraseggio irregolare, ricco di arpeggi discendenti e forzature di tonalità. A quella parte di fortissima tensione seguono gli interventi più distesi di pianoforte e contrabbasso mentre la batteria conclude, riportando in alto la tensione. Seguono il danzante "Understanding" col bel contrasto tra i non convenzionali interventi di Shaw e Mc Bee e quelli più canonici e cantabili di Garnett e Mabern.

Dopo una serrata versione modale di "Billie's Bounce," il secondo compact si apre con "Zoltan" di Woody Shaw e il trombettista protagonista per sette minuti a cui seguono ancora Carlos Garnett in pieno furore coltraniano e Mabern echeggiante Tyner. La lunghissima versione di "Taurus Woman" di Garnett lo vede ancora in piena forma anche se il clou del brano è dato dall'intervento centrale di Woody Shaw sul serrato e poliritmico sostegno di Brooks. Non riuscirete a star fermi sulla sedia.

Album della settimana.

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