John Wolf Brennan - Christy Doran - Bruno Amstad - Patrice Héral: Triangulation: Whirligigs

Il nuovo innesto non è di poco conto: Amstad (non propriamente un crooner...) si rifà a tutto un "meticciato" vocale che va da Zappa a Phil Minton, a tanto altro ancora, ricorrendo non di rado all'overdubbing (o con Héral a doppiarlo), nonché a effetti vari fra cui quello definito "subcontrabbasso".

Il tutto finisce per caratterizzare fortemente la musica che ne vien fuori; una musica che sa spesso sorprenderci (virtù quanto mai rara), specie nella parte inizio-centrale del lavoro, che verso la fine sembra sedersi e involversi lievemente.

Fin dall'iniziale "Bizarre Bazaar" emerge anche un'inflessione verso l'etnico che diversi dei brani che seguono confermano, in particolare allorché Doran imbraccia la chitarra acustica. Sono questi, di fatto, gli episodi più felici del disco (da "L.Y.S.B." a "Magic Carpet Ride," per fare solo un paio di esempi), altro elemento fondante del quale è la spiccata ritmicità, una pulsazione pressoché costante, sia pure secondo un'ottica non canonica (il che è tutt'altro che un limite, ovviamente), che contribuisce alla vitalità del lavoro, garantita anche da impasti timbrici e dinamiche interne avvincenti quanto per lo più originali.

I limiti (ridotti) di un'operazione del genere possono risiedere in qualche episodico eccesso di misura, qualche soluzione magari un po' troppo ornamentale, qualche passaggio lievemente enfatico o pleonastico. Per due terzi buoni, sia quel che sia, il lavoro è eccellente: solo sul finire, certi insistiti funkeggiamenti (con Doran pressoché costantemente allo strumento elettrico), certe temperature fin troppo dirette e reiterate, ne compromettono un minimo l'immagine globale. Che rimane pur sempre largamente al di sopra di quella di cui può godere la produzione media contemporanea.

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