Todd Herbert: The Tree of Life

Che siano tutti dei musicisti di alto livello è fuori dubbio, ed anche che faranno parlare di sè tanta è l'intensità con cui affrontano i brani, senza alcun dubbio su tempi veloci, con la passione ed il calore dei tempi andati quando rallenta la marcia. Herbert, in particolare, risulta convincente nel suo modo di porgere gli assoli, portavoce di una musica che ancora non è accademizzata e che mostra il proprio virtuosismo esecutivo nei club.

La ritmica è di quelle che swinga come usano fare gli americani, come se fosse tutto scontato, una situazione che Herbert nelle note di copertina descrive in modo molto semplice: "We just went into the studio and played, I didn't have to worry about a thing". Una cosa che il produttore Stan Chovnick avrà sicuramente apprezzato.

L'album scorre compatto, sui cinquanta minuti, e si fa ascoltare anche da parte di chi non è necessariamente sintonizzato su questo tipo di proposte, grazie appunto all'energia che trasmette, ma soprattutto per l'impressione che offre di musicisti che amano lavorare senza troppe leziosità ed ammiccamenti.

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