Le sue sculturecampane la cui forma favorisce particolari relazioni armoniche -sono state esposte al Guggenheim di Venezia. È anche agricoltore, regista e contrabbassista nella Mike Westbrook Orchestra. Si chiama Marcus Vergette e con The Marsyas Suite ci offre un lavoro di grande intensità e sicuro spessore. Ispirato a "La punizione di Marsia" di Tiziano (dipinto violento e crudo, tra i capolavori dell'autore) interpretato da un organico inusuale -il contrabbasso del leader, due violoncelli, pianoforte e batteria -The Marsyas Suite emana la potenza e la ricchezza espressiva di un'orchestra, il controllo e la cura delle dinamiche di un piccolo ensemble da camera, la libertà esecutiva e l'esuberanza del jazz.
Brani di breve durata che creano un mood particolare, abbozzano immagini, alimentano visioni, altri più lunghi e strutturati contigui ai canoni del blues o alle cadenze di una ballad, concorrono a disegnare un mosaico dai tasselli assai diversificati ma omogeneo nel colpo d'occhio e nell'ascolto d'insieme. L'operazione di Vergette di far convivere musica colta e jazz nella loro più ampia e diversificata accezione non è nuovola third stream music di Gunther Schuller ne è l'esempio più ricorrentema in The Marsyas Suite è risolta con leggerezza e grazia, con approccio minimalista e da una prospettiva che non disdegna una salutare dose di humor.
Track Listing
Mount Olympus; Lost and Found; Started I Can't Get; Nursery Rhymes; Day; Night; Gossips and the Hump; Foreboding; The Journey; Apollo; Coutry Brawl and Swagger; Poor Old Marsyas; Mount Olympus Reprise.
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