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Sabina e l'amante pigro

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Nell'ambiente politico stiamo vivendo una rinnovata epoca della guerra fredda, della paura, dell'intimidazione e del fascismo cristiano e/o religioso, la paura ci frena e ci ferma nel nostro percorso verso grandi scoperte e rivelazioni.
Sabina Sciubba è la cantante romana dei newyorchesi Brazilian Girls. Una vera 'cool-hunter' che fa tendenza e che, siamo pronti a scommettere, avrà anche l'Italia ai suoi piedi appena dalle nostre parti ci accorgeremo (finalmente) di lei e delle formidabili 'Ragazze Brasiliane'. L'abbiamo intervistata per All About Jazz Italia e ci auguriamo di incontrarla presto dalle nostre parti, magari travestita da omelette come sulla copertina del primo disco del suo gruppo, l'omonimo Brazilian Girls.

All About Jazz Italia: Sabina, non sarà una sorpresa, ma partiamo dall'inizio. Sappiamo che sei nata a Roma e che sei finita a New York coi Brazilian Girls. Ma cosa ci sta in mezzo? Raccontaci la tua storia.

Sabina Sciubba: Beh, cercherò di farla breve: sono partita da Roma per vivere in Baviera con mia madre e mio fratello quando avevo 5 anni. Per quindici anni ho vissuto nei boschi fuori Monaco, vicino a un lago bellissimo (di Starnberg), una situazione assai idilliaca. Vivevamo in una fattoria trasformata da mia madre in casa e galleria (mia madre è pittrice)... Avevamo un cavallo, un asino, una pecora, cani, gatti, anatre, ecc. Ho vissuto una infanzia direi quasi ideale. Mio fratello ed io eravamo decisi di diventare musicisti (mio fratello Cristian è chitarrista). Suonacchiavamo insieme in piccole concert-hall e nei bar della zona e cose simili. A 17 anni ho cominciato a suonare in posti di profilo un po' più alto, a Monaco. Poi mi è capitato di suonare con altra gente anche a Londra, a Parigi, ecc. Sono andata a studiare al conservatorio, prima in Austria, a Graz, poi di nuovo a Monaco di Baviera. Ho fatto per un po' di tempo l'attrice in televisione e svariati musical e nel '96 sono andata a vivere a Nizza, dove mi sono concentrata a scrivere e comporre la mia musica. Dopo quattro anni finalmente ho deciso di andare a New York (con l'aiuto di due grandi amici: KC Schulberg e Simone Haggiag) e dopo qualche mese ho cominciato a suonare nei bar e nei clubs e ad incontrare musicisti coi quali collaborare...

AAJI: Qual è stata la mossa decisiva per fare decollare la tua carriera a livello internazionale?

Sabina Sciubba: La cosa decisiva nell'industria della musica è sempre stata e sará sempre la musica! Fortunatamente! Didi, Jesse e Aaron sono bestiali sui loro rispettivi strumenti. Didi è un genio nell'arrangiare e produrre musica, io ho trovato una nicchia poco esplorata che mi permette di cantare in lingue varie e di usare di piú l'aspetto visivo sul palco, costumi strani e teatrali... L'insieme fa si che il nostro pubblico sia consapevole che facciamo tutto il possibile per non cadere nei cliché o nella noia della mediocrità e cerchiamo sempre delle nuove vie musicali, politiche e visivi per rendere divertenti i nostri show.

AAJI: Come hai conosciuto Didi, Jesse e Aaron e come sono nati i Brazilian Girls?

Sabina Sciubba: Didi e Jesse li ho conosciuti qualche mese dopo essere arrivata a New York. Poi, un anno dopo, avendo collaborato su diversi progetti, Didi ed io avevamo un piccolo repertorio di canzoni che avevano qualcosa di speciale. Nel 2002 abbiamo cominciato a suonare in un posto che si chiama Nublu nell'East Village a New York. Una notte Jesse ed Aaron sono passati e hanno suonato con noi, e puf! era l'amore al primo ascolto! Molto rapidamente la nostra fama si è estesa per il resto degli Stati Uniti (più o meno uniti)... Sopratutto nei circoli, nei club e fra i DJ di New York e Los Angeles. Ora l'obiettivo per noi è venire in Europa e fare un po' la stessa cosa per poter passare metà dell'anno negli Stati Uniti e l'altra metà in Europa.

AAJI: Quali sono i paesi dove state avendo il maggiore successo? Secondo te perché in Italia siete ancora poco noti?

Sabina Sciubba: Beh, è difficile da dire. In fondo il maggiore successo l'abbiamo avuto dove siamo andati a suonare due o tre volte e si è sparsa la voce. Per ora questo è avvenuto negli Stati Uniti, in Francia, in Giappone, in America Latina e in Spagna. Visto che finora non abbiamo avuto l'occasione di suonare in Italia, come vuoi che la gente ci conosca? Stiamo organizzando una tournée europea in agosto, in Francia e in Spagna. Chissà, forse troviamo anche un festival in Italia interessato a noi. Spero di sì, altrimenti la mia famiglia mi disereda!

AAJI: Hai altri progetti musicali che porti avanti in parallelo o sei completamente dedicata alle Ragazze Brasiliane?

Sabina Sciubba: Didi ed io stiamo lavorando su qualche canzone per il prossimo disco di Bebel Gilberto, che è una buona amica. Didi ha suonato con lei per anni, fino a poco tempo fa. Poi a volte scrivo della musica che non è adatta per i BGs, e quindi rimane nel cassetto... e poi faccio anche dei lavori commerciali e musica per film.

AAJI: A che punto è la registrazione del vostro secondo album? Ci saranno novità produttive? Nuovi ospiti? Una data di uscita?

Sabina Sciubba: Il lavoro di composizione e registrazione del disco è fatto, ora siamo nella fase del missaggio, quindi mancano poche settimane al mastering, cioè al tocco finale di equalizzazione. La data d'uscita ufficiale, negli Stati Uniti, è fine agosto. In Europa non lo so. Spero che lo facciano uscire contemporaneamente, però questo dipende dalla casa discografica.

AAJI: Dai video che ho visto nel vostro sito è ben chiara la tua passione per la parte coreografica e stilistica. A chi ti ispiri per le tue 'mise' sul palco? Sei tu ad avere le idee sui travestimenti deliziosamente minimali e irriverenti o c'è qualcuno che cura questo aspetto del tuo apparire?

Sabina Sciubba: Ti confesso che sono molto capocciona e non sopporto imperativi. Quindi i miei vestiti li trovo o li fabbrico io, a volte con l'aiuto di qualche amica o designer come Faina Kouperman, AsFour, Slava, Laura Dawson, ecc. Mi piace molto la moda, ma per me sul palco non si tratta di essere soltanto attraente o carina. Gli outfits devono essere 'provocateurs', esprimere qualcosa, un messaggio umoristico oppure misterioso, politico oppure esteticamente interessante o innovativo. Tra l'altro tutto questo è divertente per me. E poi la gente comincia a darmi vestiti gratis: il sogno di qualsiasi ragazza!

AAJI: Quanto ti senti una 'cool-hunter', una ricercatrice del nuovo, una 'trend-setter'?

Sabina Sciubba: Ma, sai, qualche anno fa non avrei mai neppure sognato di poter essere considerata tale, invece si vede che con un po' d'immaginazione puoi contagiare la gente e convincerla a rischiare il ridicolo. A fare diventare il rischio l'antidoto alla paura. Nell'ambiente politico stiamo vivendo una rinnovata epoca della guerra fredda, della paura, dell'intimidazione e del fascismo cristiano e/o religioso, la paura ci frena e ci ferma nel nostro percorso verso grandi scoperte e rivelazioni. Preferisco prendere un rischio e andare a sbattere contro il muro piuttosto che illudermi di essere al sicuro ad ogni costo.

AAJI: Il povero 'lazy lover' che maltratti così perfidamente nel brano omonimo che fine ha fatto? Visto che ti rivolgi a lui in italiano ho il sospetto che sia un compaesano. Dimmi che non è vero…

Sabina Sciubba: Stai tranquillo, non parlavo di un italiano... Mi sembrava piuttosto che una donna che si lamenta in italiano di un amante 'lazy' suonasse più convincente di una che si lamenta in tedesco, hahha... Comunque l'idea è nata da una coppia di amici che erano troppo pigri per alzarsi e baciarsi. Il resto è frutto della mia fantasia. Certo... a pensarci bene non è stato uno sforzo enorme l'immaginare un amante pigro, chissà perchè?

AAJI: Diciamo che il tuo agente ti regala una settimana di meditazione, tutta sola, in una casetta sperduta nella zona dei grandi laghi. Non c'è elettricità, solo una batteria, ricaricabile con la luce del sole e il soffio del vento, alla quale puoi collegare il tuo DVD player, il tuo CD player e l'attrezzatura per cucinare. Ti puoi portare nello zainetto tre libri, tre film e tre CD. Quali titoli scegli?

Sabina Sciubba: Il mio agente? Vabbé... ma allora è davvero una situazione immaginaria ... I tre CD: - Una Faccia in Prestito (di Paolo Conte) - Beacoup Fish oppure Hundred Days Off (degli Underworld) - Four Walls (di John Cage) I tre DVD: - Sogno di una Notte di Mezza Estate (di Ingmar Bergman) - Solaris (di Andrei Tarkovsky) - Amarcord (di Federico Fellini) I tre libri: - Lo Straniero (di Albert Camus) - Oceano Mare (di Alessandro Baricco) - Il Treno di Istanbul (di Graham Greene)


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