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Richard Hoffman - The Rhythm Book. Il linguaggio del ritmo
ByDi Richard Hoffman [Edizione italiana a cura di Carlo Alberto Canevali]
nBn Music - 2011
Lo studio del ritmo è un po' il tallone d'Achille della didattica musicale. Il tradizionale solfeggio, nella sua versione parlata, può infatti favorire solo in parte la comprensione e il chiaro riconoscimento delle figure ritmiche, così che l'addestramento al senso ritmico e il suo affinamento sono spesso demandati alla pratica, come sottoprodotto un po' trascurato degli insegnamenti sull'intonazione, sull'armonia, sulla melodia. Eppure, non solo gran parte della musica contemporanea - e in primo luogo il jazz - ha nel ritmo un elemento anche palesemente centrale, ma soprattutto ogni musica è, strutturalmente, in primo luogo ritmo, essendo quest'ultimo la scansione del tempo entro il quale i suoni musicali si realizzano e vengono organizzati.
La conseguenza di questa sottovalutazione dell'insegnamento ritmico è che, troppo spesso, gli ascoltatori non sono soliti cogliere la differenza tra ritmi semplici e complessi, e perfino musicisti finiscono per utilizzare solo le solite, abusate figure.
È pertanto benvenuta la pubblicazione in edizione italiana di questo libro dello statunitense Richard Hoffman, uno degli ideatori del metodo "Takadimi," messo a punto nei primi anni Novanta presso l'Ithaca College di Ithaca, New York. Si tratta di un solfeggio ritmico che traduce in sillabe (sulla cui base si producono delle vere e proprie frasi) le figure ritmiche, permettendone una visualizzazione, un confronto e un'assimilazione attraverso esercizi mirati - e in taluni casi anche creativi, visto che lasciano spazio alla sperimentazione e all'improvvisazione.
Il libro consta di centosessantadue pagine suddivise in ventuno capitoli e un'appendice, che partono dai ritmi più semplici per poi spingersi via via a quelli più complessi, composti, asimmetrici, fino a confrontare i ritmi tradizionalmente propri della musica tonale con quelli, atipici, della musica rinascimentale e novecentesca. Le pagine sono assai poco "parlate" e, al contrario, ricche di esempi ed esercizi. Ad esse può a prima vista sembrare carente un tradizionale supporto registrato, che sia d'ausilio alla messa in pratica delle esercitazioni; in realtà, Carlo Alberto Canevali - batterista, didatta e factotum della nBn music, che del libro è traduttore e curatore - invia settimanalmente agli acquirenti del libro delle "pillole ritmiche," alcune delle quali presenti presso il sito nBn. Queste, oltre a costituire un ausilio per lo studio, sono anche uno stimolo al proseguimento del lavoro e un contatto diretto tra l'editore-curatore e i fruitori del lavoro.
Del resto, come spiega nell'intervista che gli abbiamo fatto, Canevali ha proposto l'edizione italiana di questo volume dopo averlo utilizzato nella sua attività di insegnante e perché colpito dalla sua efficacia. Un'efficacia che esso può avere anche nel lavoro da autodidatta per tutti coloro che si rivolgano direttamente al volume per affinare il proprio senso ritmico. Da ascoltatori o da musicisti.
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