Jerome Sabbagh: Plugged In

Sono ben quattordici le tracce in scaletta, nelle quali il leader - che ne firma la metà - riesce a mostrare la sua versatilità timbrica cambiando spesso registro espressivo, passando da languide melodie a scatti brucianti, da note distese intervallate da pause a fraseggi più serrati e istintivi. Questo permette al lavoro di procedere con una buona alternanza di atmosfere, anche se nel complesso a farla da padrone è un taglio pacato, tendenzialmente elegante, con qualche fuori programma più fantasioso, dovuto agli interventi di Jozef Dumoulin al Fender Rhodes e alle tastiere, con le quali riesce a creare un'ampia varietà di soluzioni espressive.

Tra i momenti migliori dei due giorni della seduta di registrazione, svoltasi lo scorso settembre, va messa "Ur," perché evidenzia in maniera netta la capacità del quartetto di intraprendere percorsi dall'andamento imprevisto e zigzagante, e "Minor," una ballad di grande coerenza tematica. Plugged In non è un lavoro a presa rapida, va fatto sedimentare senza farsi assalire dalla fretta di comprenderne, eventualmente, significati e intenzioni.

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