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Sonoria: Le Jardin Sonore
ByLo spirito è ovviamente il medesimo che permeava Live in Pisa: musica per lo più rarefatta, che procede per salti e valorizzando il silenzio, così da dar vita ad atmosfere meditative, con i musicisti che interpretano i loro strumenti tutti e quattro in modo non tradizionale e atipico: il pianista agisce soprattutto in modo puntillistico, con percussioni sulla tastiera che si avvalgono anche della "preparazione" dello strumento e del lavoro diretto sulle corde; il sassofonista soprano Cosimo Fiaschi opera su armonici, sovracuti e distorsioni, distendendosi in note lunghe e quasi mai fraseggiando; similmente, il chitarrista Emanuele Guadagno si produce quasi ovunque in disegni elettronici e suoni isolati, in contrappunto con i compagni, più che in fraseggi tipici del suo strumento; il batterista Nicholas Remondino interviene più come un percussionista, fornendo ritmo alla costruzione collettiva, ma anche operando all'elettronica per conferire apertura scenografica alla musica.
Ne risulta così una sorta di quadro musicale quasi pittorico, all'apparenza statico ma in realtà in continuo, sottile cambiamento, senza che nessuno dei musicisti prenda interamente la scenasebbene a lungo il soprano la illumini, restando in primo pianoma in modo da far sì che l'intero organico produca un suo specifico e caratteristico suono. Una costruzione complessa, che cattura potentemente l'attenzione e impone all'ascoltatore di essere seguita passo a passo nel suo divenire.
Rispetto al precedente album, tuttavia, la maggiore frammentazione della musica (i brani sono qui sei, contro i due dell'altro) favorisce una fruizione leggermente diversa e una più precisa caratterizzazione degli episodi: particolarmente ipnotico il brano eponimo, con la ribattuta di un tempo fisso dettato dal piano e Fiaschi che lo contrasta con linee dal venato lirismo; cangiante "Beyond the Borders," prima intenso grazie alla spinta ritmica di piano, chitarra e batteria mentre il soprano avanza per trilli, poi etereo e galleggiante, con la chitarra che finalmente arpeggia sulla lieve pulsazione della batteria, per diventare poi un astratto susseguirsi di lievi suoni che si rispondono; evocativo, con richiami etnici, "Balio e Xanto."
Siamo comunque in un ambito decisamente contemporaneo, quello verso il quale il jazz che non si ripiega su se stesso oggi tende sempre più a dirigersi, ma proprio perché le suggestioni contemporanee vengono esplorate con uno sguardo formatosi anche attraverso il jazz, ne scaturisce una "musica che non c'è," suggestiva e intrigante, alla quale proprio per questo si perdona volentieri qualche leggera ridondanza o ripetitività, che rientra nei caratteri dell'esplorare, attività che inevitabilmente comporta qualche girare in tondo e alcuni ritorni in luoghi già attraversati.
Una musica aliena, della quale comunque si sente il bisogno e che, purtroppo, in questo caso non potrà più essere ripetuta, né ascoltata dal vivo, almeno in questa forma, per la mancanza del mai troppo rimpianto Giachero. Ai suoi giovani compagni e allievi il compito di svilupparne la splendida eredità.
Album della settimana.
Track Listing
Crystal Panorama; Le Jardin Sonore; Here Come the Ants; Beyond the Borders; Balio e Xanto; Breathe in Between.
Personnel
Alessandro Giachero
pianoCosimo Fiaschi
saxophone, sopranoEmanuele Guadagno
guitar, electricNicholas Remondino
drumsAlbum information
Title: Le Jardin Sonore | Year Released: 2022 | Record Label: Evil Rabbit Records
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Neri Pollastri
Le Jardin Sonore
Evil Rabbit Records
Alessandro Giachero
Cosimo Fiaschi
Emanuele Guadagno
Nicholas Remondino