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PNY Quintet: Over the Wall
ByNel corso della sua vicenda, il flautista ha incrociato una bella quantità di musicisti statunitensi di passaggio in Francia, o addirittura stabilitisi nella capitale francese. Tra questi, incontriamo i nomi di Nicole Mitchell, Tomeka Reid, Byard Lancaster, Steve Lehman, Hamid Drake. E naturalmente di John Betsch, il batterista originario della Florida, che lungamente ha soggiornato a Parigi, collaborando spesso con Edelin, in particolare nel trio con il bassista Jean-Jacques Avenel. Tra gli album significativi a nome del flautista, spicca Kuntu, del 2009, appunto con Lehman, Avenel e Betsch, pubblicato sempre dalla RogueArt.
All'origine dell'incontro con Swell c'è l'invito rivolto da Edelin al trombonista, di unirsi al suo quintetto in occasione del concerto al festival Sons d'hiver, nel 2014. Dunque, una serie di intrecci e relazioni ha tramato a favore della connessione di queste personalità forti, sfociando nel momento in cui Swell e Brown, spesso accomunati nei loro lavori, si sono trovati a passare insieme dalla capitale francese. Nella partita è stato coinvolto il contrabbassista Peter Giron, altro statunitense stanziato in Francia ormai da una trentina d'anni, le cui frequentazioni spaziano da Archie Shepp a Dave Liebman, ma naturalmente ben avvezzo alle collaborazioni con Edelin e Betsch.
Sulla base di questo rapporto elastico, di confluenze talvolta intense, in altre circostanze di incroci episodici, si è imperniata la musica del quintetto, registrata in uno studio nei pressi di Parigi. Una musica prodigiosamente screziata e coesa. La condivisione del progetto è rimarcata dal materiale tematico, fornito in misura equilibrata da Swell, Edelin (tre brani ciascuno) e Brown (due brani). Ma la sintonia e la confidenza stretta dell'incontro sono ulteriormente valorizzate da quattro pezzi scaturiti dall'improvvisazione collettiva. La relazione intensa che ne scaturisce pulsa e respira con vigore. Le personalità coinvolte sono spiccate e di forte individualità: la varietà si evidenzia sia nel carattere dei brani che nell'approccio solistico, ma tutto converge in uno spirito condiviso, in una sintonia di alta qualità e sensibilità.
L'ascolto scorre dal brano di apertura, firmato da Swell, dall'incedere fulminante e mordace, al più rilassato tempo ternario di "Hop, Skip and Jump" di Brown, dove spiccano i colori scuri ed evocativi del flauto di Edelin, seguito dalla perfetta concatenazione degli altri due fiati, fatta di umori e sfumature preziose. I brani improvvisati sono brevi, tranne "Over the Wall," esempio di grande lavoro d'insieme nel modellare sculture sonore, volumi che si formano e si sciolgono come onde. I brani di Edelin rivelano una salda e felice vena compositiva: in "Round Trip" i tre fiati sono stimolati a intrecciarsi e alternarsi con empatia. "Prévert is Now" respira e pulsa nella percussione di Betsch, sempre ricca di sottigliezze e di carattere danzante.
Ci associamo a quanto dice Michel Dorbon nelle note di copertina del CD: "Questa musica non è un miracolo. Come in biologia, è una questione di possibilità e di necessità. E il fatto che si possa trasferire al jazz una definizione usata in origine da Jacques Monod, biologo e premio Nobel per la Medicina, rappresenta la prova, se proprio una prova fosse necessaria, che anche questa musica è un organismo vivente, in costante evoluzione."
Track Listing
Dances with Questions; Hop, Skip and Jump; Dawn; Chance Upon; Nexus; Fauns and Wizards; New Orleans; Over the Wall; Round Trip; Prévert Is Now; For Frank Lowe; Dusk.
Personnel
Steve Swell
tromboneRob Brown
saxophone, altoMichel Edelin
flutePeter Giron
bass, acousticJohn Betsch
drumsAlbum information
Title: Over the Wall | Year Released: 2024 | Record Label: Rogue Art
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