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Robin Holcomb: One Way or Another - Volume 1

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Robin Holcomb: One Way or Another - Volume 1
"Ascoltate attentamente. Abbiamo bisogno di cose come questa." (Bill Frisell)

In poco più di trentotto minuti Robin Holcomb distribuisce ancora una volta sapienza e bellezza. Conosco poche persone che comprendono sino in fondo la grandezza di Robin. Alcuni profondi amanti del movimento jazzistico che ha scolpito quello che si potrebbe chiamare il "new jazz" dagli anni Ottanta in avanti, la ricordano quale artefice di meravigliose avventure accanto al suo compagno di vita e d'arte Wayne Horvitz e a tutta la celebrata "downtown scene" newyorkese di quel tempo, esperienza poi sfociata nella seminale esperienza della New York Composers Orchestra, il cui primo album (Todos Santos) fu interamente composto e arrangiato dalla pianista nata in Georgia ma cresciuta musicalmente prima in California e poi, appunto, nella "grande mela."

Letteralmente tutti i compagni musicali di quegli anni (a parte Horvitz, leggi i vari Doug Wieselman, Marty Ehrlich, David Hofstra, Bobby Previte, John Zorn, Bill Frisell e tanti tanti altri) la ricordano sempre quale una delle più sensibili e preparate protagoniste dell'universo della canzone d'autore femminile moderna insieme a sua maestà Joni Mitchell. E, guarda caso, si sta parlando di nomi che hanno lasciato una profonda impronta nella moderna musica americana.

Come recita David Bither della Nonesuch Records nelle note di presentazione del nuovo disco di Robin, "all'inizio del nuovo secolo la Nonesuch ha avuto il privilegio di iniziare a lavorare con Randy Newman. Il nostro primo progetto insieme non era un album di materiale nuovo, bensì una raccolta di vecchie canzoni, sia classiche sia oscure, eseguite da solo al pianoforte. È stato il primo di quelli che alla fine sono diventati i tre volumi di The Randy Newman Songbook e, nella sua scarna semplicità, ha messo in luce le brillanti canzoni che Randy aveva creato nei 30 anni precedenti. Oggi però scrivo queste note per una nuova serie di Songbook. One Way or Another è il primo volume del Songbook di Robin Holcomb -le sue canzoni, la sua voce e il suo pianoforte. [....] Bob Hurwitz della Nonesuch mi diede una cassetta nel 1989, quando lavoravo alla Elektra, etichetta madre della Nonesuch, e mi disse che pensava che avrei potuto essere interessato alla musica che conteneva. Ho ancora quella cassetta: erano le prime canzoni che ascoltavo di un'artista la cui musica ha fatto parte della mia vita da allora."

La musica di Robin Holcomb è uno scrigno di bellezze indicibili. Negli anni della sua formazione si è imbevuta come una spugna di tutto quello che aveva intorno: pop, folk, musica classica, jazz, ritmi moderni tout-court e si è nutrita di arte, poesia e natura. In breve, di cose assolutamente e indiscutibilmente belle. Tutto questo lo si ritrova in ogni suo disco, in ogni attimo del suo lavoro. Per tornare al citato genio musicale di Randy Newman in questo progetto c'è una delle sue prime cose travolgenti ("Shining," tratta dall'ormai quasi introvabile Johnny Cutler's Birthday del 1973, anche se la "santa" etichetta Rhino specializzata in ristampe ha recentemente ri-pubblicato il disco accoppiandolo in vinile a Good Old Boys) e in uno dei prossimi volumi della Songbook serie di Robin ci sarà anche "Old Man," altro capolavoro di Newman. Sto citando ancora la scelta di Newman per far comprendere l'altezza qualitativa di questo lavoro e la strepitosa intelligenza di Robin che è però ovviamente la titolare compositrice di quasi tutti le tredici perle di questo lavoro, oltre al citato Newman e due pezzi di Stephen Foster, cioè colui che è riconosciuto come il padre della musica americana, il compositore ad esempio della celeberrima "Oh Susanna" che tutti conosciamo.

Quasi inutile fare la lista di citazioni del lavoro di Robin Holcomb donata dai migliori e più attenti critici americani. Si parla di qualcosa di ammaliante, sconcertante, di bellezza infinita, di un doloroso ma tenerissimo specchio delle cose della vita. Lei scrive e canta proprio di questo e lo fa—da sempre—con una personalità immensa e unico approccio minimalista, tessendo tappeti sonori travolgenti capaci di unire country, musica politonale, minimalismo, inni e tanto altro ancora. E lo fa con approccio e amore totale. Una foto del disco la ritrae seduta sul divano di casa. Guarda sorridendo verso la luce: quella che conosce bene. Forse ha appena letto il trafiletto del Village Voice che ha scritto: "Satie va nella regione degli Appalachi, Morricone alla Knitting Factory e tu, caro amante e fan dell'art-folk, muori e vai in paradiso."

Di questo lavoro Robin stessa invece scrive: "Questo nuovo album è stato prodotto da Wayne Horvitz e registrato su uno splendido Steinway a coda alla SnowGhost Music di Whitefish, nel Montana, qualche anno fa. Tutta la musica è composta semplicemente da pianoforte e voce, senza sovraincisioni e senza altra strumentazione. È in parte una retrospettiva, in parte un ricordo e in parte un ritorno alla scrittura di canzoni. Nella serie (il prossimo sta per uscire) alcuni brani saranno familiari ai miei ascoltatori, altri sono nuovi e ci sono diverse cover, tra cui canzoni di Doc Pomus, The Mississippi Sheiks, Randy Newman e Stephen Foster."

Per favore, prima di star lì a giocare su quali dischi portare sull'isola deserta e metterti a parlare di cose che non conosci, ascolta e comprendi Robin Holcomb. Diventerai una persona ricca.

Album della settimana.

Track Listing

One Way or Another; Waltz; Hard Times Come Again No More; I've Got That Feeling; Once; A Lazy Farmer Boy; I'm Gonna Lose Again; Copper Bottom; Rockabye; Shining; Electrical Storm; Old Dog Tray; The Point of It All.

Personnel

Album information

Title: One Way or Another - Volume 1 | Year Released: 2023 | Record Label: Westerlies


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