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Giancarlo Velliscig: Obsoleti

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Giancarlo Velliscig: Obsoleti
Un disco fatto in amicizia, da un ex cantante (ma siamo sicuri che sia davvero “ex”?) e da un manipolo di affermati musicisti. Un disco “incazzoso” (“dove sono finite (…) quelle menti curiose e incazzose e scontrose che ogni sera venivano qui?”, si canta in “E ora?”), ma anche poetico e sensibile (“Valentino”), drittamente politico (“Massima economica”) e malinconico (“Per amare te”), fatto di storie al tempo stesso private e pubbliche. Un disco che tiene fede al suo titolo, Obsoleti, eppure ha piedi e testa ben piantati nel presente.

Il cantante (o ex tale), nonché autore di musiche e testi (escluso “Viers Pordenon e il mont”, tratto da Pasolini) è Giancarlo Velliscig, passato dalle antiche formazioni di musica popolare nelle quali militava, all’organizzazione di eventi culturali, senza però perdere il “vizio”. Così, riunito un gruppo di amici, ha deciso di riprovarci. Solo che, oltre che il vizio, Velliscig non ha neppure perso voce e capacità interpretativa, e i suoi “amici” sono tra i musicisti più in vista del Friuli - regione, si sa, zeppa di personalità straordinarie. Ed ecco così la sorpresa: un disco davvero bello, pieno di qualità.

Intanto, i testi: decisamente “obsoleti”, per fortuna! Perché di questa “modernità” si comincia a non poterne più, ed è il caso che anche le poesie riprendano quella “cattiveria” pasoliniana che s’è persa - ed era scomoda, a sinistra ancor più che a destra, anche quando Pasolini era vivo.

Poi, i temi: vari, dal blues, al jazz, fino alla musica latinoamericana, passando per la nostra tradizione melodica - qua e là torna a mente Bertoli, e perfino De André.

Quindi, la coralità: c’è spazio per tutti, e tutti hanno qualcosa da dire, non c’è quella “tirannia della voce” che caratterizza tanta canzone contemporanea, rendendo la presenza sul palco di fior di musicisti solo penosa comparsata coreografica.

Infine, e decisivamente, i suoni. Velliscig ha una voce potente e nitida, che piega bene ad interpretare tanto i brani più arrabbiati - su tutti la conclusiva “Occhio all’occhio”, denuncia feroce delle società in cui ci troviamo a “vivere” - quanto quelli più toccanti - “Sera a Marghera”, forse il brano più bello dell’album. Ma i suoi partner divengono l’uno dopo l’altro decisivi: U.T. Gandhi in “Viers Pordenon e il mont” e nella latina “Massima economica”, Claudio Cojaniz in “Sera a Marghera” tinta di blues, e tutti un po’ dappertutto, con una menzione speciale per Romano Todesco, la cui presenza caratterizza il lavoro e spicca in modo decisivo fin dalla traccia d’apertura, “La giostra”.

Gran bel disco (autoprodotto, si può ordinare nelle pagine di Velliscig sul sito www.euritmica.it), nel quale la tradizione della canzone si sposa con infiniti generi e permette di godere della musica da molteplici prospettive. Si annuncia un nuovo disco per la prossima primavera: auspicabile un tour promozionale, per vedere il gruppo sul palco!

Track Listing

1. La giostra - 3:53; 2. Berto a Tripoli - 5:26; 3. Sera a Marghera - 6:27; 4. Massima economica - 3:18; 5. Per amare te - 5:31; 6. Viers Pordenon e il mont - 6:19; 7. E ora? - 8:26; 8. I tamburi di Jenin - 5:47; 9. Angela - 6:30; 10. Sulla relatività - 4:13; 11. Cieca è la notte - 4:23; 12. Valentino - 5:37; 13. Occhio all’occhio - 5:49 Testi e musica di Giancarlo Velliscig, escluso 6, testo di Pier Paolo Pasolini

Personnel

Giancarlo Velliscig (voce), Claudio Cojaniz (pianoforte), Romano Todesco (fisarmonica), Mara Grion (violoncello), Alessio Velliscig (chitarra), Giovanni Maier (contrabbasso), U.T. Gandhi (percussioni)

Album information

Title: Obsoleti | Year Released: 2007 | Record Label: X-Produkcio


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