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Massimo De Mattia
ByLa performance in solo come pratica di meditazione. Lo spazio vuoto è strutturale alla musica (e "...non è il vuoto che ci manca!..." - Samuel Beckett).
02. The Who - Quadrophenia (Polydor - 1974) .
Un ascolto continuato, mi riporta al tempo leggendario degli eroi. La più importante rock band della storia, il suo volo più alto.
03. Don Pullen - New Beginnings (Blue Note - 1989).
Colto, originale, unico; pianismo robusto ma raffinato. Magnifico musicista. Magnifico stile. Magnifico trio. Ultime danze, per in...finire.
04. Henri Threadgill - Carry the Day (Columbia - 1995).
E' poeta vero, il Meraviglioso Alchimista!
05. David Bowie - Pin Ups (RCA - 1974).
In quegli anni Ziggy trasformava qualsiasi cosa in oro. Tutte covers dei '60 che nelle sue mani diventano preziosissime perle, grazie agli arrangiamenti magistrali del mitico Ronson. Disco ingiustamente sottovalutato.
06. Howard Shore and Ornette Coleman - Naked Lunch (Milan Records - 1992).
Mai musica fu più "nera"! Grave, greve, bassa, inquietante: opprime piacevolmente.
07. Giacinto Scelsi (Kairos - 1999).
Richiede ascolti meditanti. Avvicinarsi al mondo spirituale di Scelsi (compositore quasi ignorato in Italia...) non è facile, occorre praticare la rinuncia come disciplina.
08. Olivier Messiaen - Inédits (Jade - 1999).
Questo è il compositore del '900 che forse più mi affascina. Il suo "Quartetto ..." rimane una delle opere più emblematiche del secolo scorso.
09. AREA - Maledetti (1976).
Ho avuto la fortuna di assistere ad un paio di loro concerti, nei '70: coraggio, musica, consapevolezza, ferocia! Vero International POPular Group, con il miracolo Demetrio.
10. Phil Woods - Gratitude (Denon - 1986).
Ho ascoltato questo quintetto in concerto, quello stesso anno. Ottimo hard bop, esemplare, corroborante: da respirare ogni tanto a pieni polmoni.
Foto di Luca D'Agostino.
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