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Joyce
Confermando la qualità delle edizioni precedenti, "Jazz al Metropolitan" è uno dei cartelloni più interessanti del panorama concertistico siciliano. Dopo il jazz a stelle e strisce (Jason Lindner, Phil Markowitz, Kenny Werner), in primo piano il jazz-samba della vocalist Joyce per la prima volta in concerto in Sicilia. Nel rileggere gli standard della bossa nova, affiorano in lei una grande personalità vocale insieme ad un invidiabile pathos interpretativo.
Al potere seduttivo del repertorio si aggiunge il piglio destrutturante della vocalist, che pur portando con sé la storia e la cultura della propria terra trasfigura il tutto da vera jazzista. Nelle sue interpretazioni si intravede quel tocco di imprevedibilità che fa la differenza rispetto alle calligrafiche proposte brasilianeggianti, oggi di moda. In tale ottica procede una memorabile carrellata di piccole gemme musicali grazie anche a tre straordinari compagni di viaggio, tra i più creativi della scena brasiliana di oggi, Helio Alves al pianoforte, Rodolfo Stroeter al contrabbasso e Tutty Moreno alla batteria.
Li contraddistinguono una grande naturalezza dell'eloquio musicale ed una sobria essenzialità nell'andare dritto al cuore delle canzoni interpretate. Una esibizione effervescente nella sua semplicità, dove riluce l'aplomb di un'artista duttile ed adamantina che si dimostra anche abile compositrice. Da solo il bis valeva l'intero costo del biglietto, con una versione in chiave jazz di "Upa neguiho".
Foto di Myriam Vilas Boas.
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