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J come Jobim

Courtesy Roberto Cifarelli
Polillo Art Container
Alfabeto di Parco
Milano
19.06.2024
Terzo appuntamento di Alfabeto di Parco, rassegna che porta al Polillo Art Container una serie di incontri, lezioni concerto a tema. Un alfabeto che procede in modo randomico e che dopo la R di Max Roach e la S di Frank Sinatra, ci ha proposto la J di Antonio Carlos Jobim. Figura fondamentale di quell'immenso universo che è la musica brasiliana, traghettatore del samba cançao verso la bossa nova.
L'antropologo e chitarrista Nenè Ribeiro , accompagnato dalle percussioni di Kal do Santos e per un paio di brani dalla voce di Patrizia Di Malta , ci ha dunque illustrato questa transizione tra spunti biografici, brevi spiegazioni di armonia (l'uso della quinta come basso sugli accordi di settima per dare una doppia colorazionemaggiore/minoreall'accordo), immagini che documentano gli incontri di Jobim con gli altri grandissimi della musica brasiliana (Vinicius De Moraes, Chico Buarque, Joao Gilberto), senza dimenticare figure da noi meno note ma altrettanto fondamentali come l'arrangiatore Radamés Gnattali o la cantante Dolores Duran.
E poi c'è stata naturalmente tanta musica, con canzoni immortali come "Retrato em Branco e Preto," "Vou Te Contar," "Chega de Saudade," "Desafinado," "Garota de Ipanema," la "Samba de Una Nota" nella versione di Ella Fitzgerald (che non canta mai il tema) messa a confronto con quellapiù aderentedi Gerry Mulligan. Per capire il portato di un musicista come Jobim, basti pensare che tra i dieci brani brasiliani più registrati nel mondo, sei portano la sua firma. E tuttavia vedere Jobim solo come creatore di successi popolari (peraltro musicalmente raffinatissimi) sarebbe riduttivo. Perché Jobim è stato anche musicista estremamente colto, che traeva ispirazione dai preludi di Chopin per "Zingaro," che adorava Heitor Villa Lobos (le Bachianas Brazileiras), che con Vinicius de Moraes ha scritto l'opera Orfeu da Conceição.
Ma la figura di Jobim è stata anche fortemente legata all'immagine di un Brasile che in quegli anni era in forte crescita, all'immagine positiva di un paese che piace. Le case editrici di Tin Pan Alley faranno infatti ampio uso dei suoi brani, anche creando ex-novo i testi in inglese e compiendo una sorta di quella che oggi si definirebbe appropriazione culturale. Ma in fondo la musica è anche questo, un veicolo per portare la diversità culturale nel mondo. Forse il più veloce, come ha giustamente ricordato Ribeiro nel corso della serata.
Prossimo appuntamento in agenda, mercoledì 3 luglio con P come PiazzollaLibertango, il tango nuevo parte da Milano, con Claudio Farinone a chitarra e racconti, Fausto Beccalossi alla fisarmonica, Hugo Aisemberg ai racconti e con testimonianze di Tullio De Piscopo e di Richard Galliano, che del compositore argentino è stato allievo ed amico.
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