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I 10 Cd nel CD Player di... Phil Markowitz

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01. Count Basie/Duke Ellington -The Count Meets the Duke (Columbia -1961).
Incontro ai massimi livelli. Sicuramente la sfida ha tirato fuori il meglio da tutti i grandi solisti, che suonano con grande personalità e swing, con Basie e Duke insieme a sciorinare ritornelli blues. Tutto quello che c'è da sapere su come si suona il piano in una big band lo trovate in questo disco. Oltre ad una bonus track che vede Billy Strayhorn e Duke su due pianoforti in una sorprendente versione di "A Trane."

02. Miles Davis Quintet -Live in Europe 1967: The Bootleg Series CD #3 (Columbia -2011).
Registrato da Radio France è il CD della serie con il miglior audio, ed ero proprio lì a fianco di questi grandi musicisti per registrare con il Saxophone Summit negli stessi studi! È un disco bollente come le registrazioni di due anni antecedenti al Plugged Nickel ma qui Miles suona in modo incredibile. La band è eccezionalmente creativa e prende rischi mettendo in mostra virtuosismo, anima e brillantezza. Ed Herbie Hancock... che dire!!! Magnifico.

03. Marta Argerich/Alexander Rabinovitch Barakovsky -Visiones de L'amen by Olivier Messaien (EMI -2011).
Musica tra le più dense mai scritta per pianoforte. Tour de force ritmico e di accordi che suona come se questa musica fosse stata appena scritta.

04. Prokofiev 3rd Piano Concerto -Eugeny Kissim (Deutsche Grammophone -1993).
Uno dei concerti per pianoforte che preferisco, e il senso dell'armonia di Prokofiev resta insuperato. L'interpretazione di Kissim è senza crepe con un sorprendente ritmo e un appassionato incedere sull'adagio. Il suo stile ricco di colori emerge al meglio nel tema e variazioni del secondo movimento.

05. Stuff -Made in America: A Remembrance of Richard Tee (Bridge Gate -1994).
Band formata da Cornell Dupree, Eric Gale, Steve Gadd, Chris Parker, James Allen Smith e Gordon Edwards. Ha accompagnato tutti i più grandi del R&B ed è stata la miglior session band del periodo, con due batteristi contemporaneamente. Smith = 4432 fa un gran lavoro in questo tributo a Richard Tee, pianista originario della band. Ma tutto l'ensemble suona alla grande senza protagonismi e producendo un groove inimmaginabile.

06. Joao Gilberto -The White Album (Polygram -1997).
Se volete l'essenza della musica brasiliana ascoltate questo disco. La musica è spoglia: chitarra e batteria. È la quintessenza di come scrivere una melodia e renderla in stile brasiliano.

07. Annie Lennox -Diva (Arista -1992).
Pur non essendo un fan degli Eurhythmics ho sempre amato i dischi in solo di Ms. Lennox. Questa produzione è cento per cento English pop. Ci sono tonnellate di tastiere analogiche e di bassi e la sua performance è così viscerale che ti commuove.

08. Bartok String Quartets -Julliard String Quartet (1st digital cycle) (Sony -1997).
Sicuramente un corpo di esecuzioni tra i più interessanti mai eseguiti. Esemplifica al meglio l'integrazione della musica popolare con il mondo della musica classica del ventesimo secolo. Ce n'è abbastanza da studiare per anni.

09. The Goyescas -Enrique Granados -Alicia de Larrocha -First Recording (RCA -2004).
Il primo CD, benchè non possegga la limpidezza sonora del più recente, ha il fuoco sacro del giovane pianista. Il secondo è come un eccellente vino maturato con gli anni. L'integrazione tra ritmi spagnoli, triplice melodia e doppio accompagnamento lo rende un capolavoro di virtuosismo. Dannatamente difficile da suonare, a livello delle cose più complicate di Liszt.

10. Bobby Avey -Authority Melts from Me (Whirlwind Records -2012).
Bobby, un ex studente mio e di Dave Liebman, mette in mostra in questo disco un gran senso della scrittura e un gran modo di suonare. Basandosi su ritmi percussivi haitiani organizza una meravigliosa suite che rappresenta al meglio la nuova frontiera ritmica portata avanti da Vijay Iyer e altri. La grande differenza è l'armonia profonda e ricca di colori.

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