Home » Articoli » Album Review » Ornette Coleman: Free Jazz to Ornette! Revisited

1

Ornette Coleman: Free Jazz to Ornette! Revisited

By

View read count
Ornette Coleman: Free Jazz to Ornette! Revisited
Che cosa si può dire ancora di un'opera che ha stravolto il corso del jazz, uno di quegli snodi dopo i quali—qui fin dal titolo—nulla può essere più come prima? Punti di svolta decisivi e ineludibili che cambiano il corso di un'arte, pietre miliari come Les Demoiselles d'Avignon in pittura, l'Ulysses di Joyce in letteratura, o più specificatamente in poesia Un coup de dés di Mallarmé? Nulla, appunto, perché tutto dev'essere per forza di cose già stato detto e scritto, riguardo a qualcosa di cui tutti conoscono (o dovrebbero conoscere) il ruolo assolutamente epocale, imprescindibile.

E allora, sì, non diciamo nulla, perché la musica è lì davanti a noi, quell'inaudito doppio quartetto, uno guidato da Ornette (Cherry-LaFaro-Higgins), l'altro da Dolphy, per una volta unicamente al clarinetto basso (Hubbard-Haden-Blackwell), la forma che si frantuma, va letteralmente in pezzi, e il punto di non ritorno, la linea di demarcazione, sono tracciati.

Sì, perché prima e dopo Free Jazz Ornette Coleman ha suonato anche (soprattutto) altro, stendendo le sue ampie volute attorno a un tema, lasciando magari ad altri (Cecil Taylor, tanto per fare un nome) il compito di continuare a frantumare, a sbrindellare la forma, a generare nuovi, ulteriori punti non ritorno.

Di Free Jazz, datato 21 dicembre 1960, esisteva com'è noto un "cartone preparatorio," Twins, inciso appena prima più che dimezzato in quanto a durata (un po' ciò che era accaduto oltre mezzo secolo addietro con gli Ambasciatori della fame nei confronti del Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, altra opera epocale, benché attorno a concetti più ideologici e sociali che di pura evoluzione tecnico-formale-strutturale), che per i jazzfans fu di dominio pubblico solo a inizio anni Settanta, allorché uscì accanto a materiale realizzato in altre date.

Poteva essere correttamente proposto, Twins, accanto all'opera definitiva in questo CD, come del resto è già accaduto, ma ciò non rientra nelle procedure dell'etichetta svizzera, che ama riunire due originari LP in un unico CD, e così ad accompagnare Free Jazz è toccato all'immediatamente posteriore (31 gennaio 1961, sempre come data d'incisione) Ornette!, che appunto conferma e ribadisce quanto appena affermato. Perché Ornette vi torna alle forme sue più consuete, quelle appena pur così sommariamente descritte: temi stringenti, persino incalzanti, ma attraversati da un lirismo spesso straziato (che può farsi urlo o lamento) su cui stendere le proprie elucubrazioni solistiche. Soprattutto quelle del "capo," ma anche di Cherry, più limitatamente di LaFaro e Blackwell (laddove lo schieramento classico del cosiddetto Original Quartet prevedeva Haden e Higgins). Il conclusivo "R.P.D.D." si attorciglia addirittura per tutta la sua durata (oltre nove minuti) attorno a un lungo assolo di sax alto (tromba e violino sarebbero arrivati solo un quadriennio dopo, per Ornette, preceduti del tutto fuggevolmente dal sax tenore). E insomma: anche qui poco da aggiungere, se non che la musica vola altissima pure da queste parti. Alla faccia di chi diceva (e ancora sostiene: ce ne sono) che quel signore proveniente da Fort Worth, Texas, avrebbe fatto meglio a dedicare un po' più tempo allo studio del sax alto, che, senza mezzi termini, non avrebbe mai imparato a suonare. Misteri della mente umana, già...

Album della settimana.

Track Listing

Free Jazz; W.R.U.; T. & T.: C. & D.: R.P.D.D.

Personnel

Ornette Coleman
saxophone, alto
Eric Dolphy
woodwinds
Don Cherry
trumpet
Charlie Haden
bass, acoustic
Additional Instrumentation

Don Cherry: pocket trumpet; Freddie Hubbard: trumpet (1); Scott LaFaro: double bass; Charlie Haden: double bass (1); Billy Higgins: drums (1); Ed Blackwell: drums.

Album information

Title: Free Jazz to Ornette! Revisited | Year Released: 2024 | Record Label: Ezz-thetics

Tags

Comments


PREVIOUS / NEXT




Support All About Jazz

Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who make it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

Go Ad Free!

To maintain our platform while developing new means to foster jazz discovery and connectivity, we need your help. You can become a sustaining member for as little as $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination vastly improves your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Keep it Movin'
William Hill III
After the Last Sky
Anouar Brahem
With Strings
George Coleman
Lovely Day (s)
Roberto Magris

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.