Frank Lacy & the Smalls Legacy Band: Live at Smalls

Da un paio d'anni il trombonista Frank Lacy guida un sestetto di giovani emergenti che ora presenta in questo scintillante compact live, tratto da due serate (16 e 17 ottobre 2012) allo Smalls Jazz Club di New York.

Ku-umba mette in evidenza la lunga esperienza di hard-bopper svolta nei gruppi di McCoy Tyner, Bobby Watson e Art Blakey (dei cui Jazz Messengers è stato direttore musicale) e il risultato è superbo. La musica non ha niente da invidiare a quella espressa dai leader citati (ad esempio i Messengers con Lee Morgan) o da altre formazioni di primo piano come quelle di Charles Tolliver o Woody Shaw.

Niente più che straight-ahead, direte, ma qui la passione è palpabile e la differenza con la media dei gruppi attuali evidente. La musica è un concentrato di vigore ritmico, ricchezza d'idee e freschezza melodica con assoli vorticosi, tempi serrati e frequenti aperture modali da risultare altamente coinvolgente.
I musicisti sono giovani, tutti afro-americani e molto bravi ma il trombettista Josh Evans spicca per fantasia e tecnica poderosa. Frank Lacy gli lascia molto spazio e fa bene: il suo stile energico, dal fraseggio incalzante e dall'intenso feeling è un vero piacere. Leggermente più schematici il pianista tyneriano Theo Hill e il sassofonista Stacy Dillard mentre la ritmica (Rashaan Carter al contrabbasso e Kush Abadey alla batteria) è esplosiva.

Il repertorio è costituito da temi freschi e vivaci, scritti da George Cables, Charles Fambrough, Joe Bonner, Freddie Hubbard e dallo stesso leader che interviene anche in veste di cantante.

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