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Terre di mezzo quartetto: Faro

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Terre di mezzo quartetto: Faro
Nato dal trio che già nel 1999 pubblicava per la Philology un CD omonimo, Terre di mezzo trae il suo nome dai terreni che delimitano i campi coltivati, nei quali si depositano i semi più diversi, producendo infiorescenze variegate e imprevedibili - lo stesso spirito che promuove il gruppo, al quale si è nel frattempo aggiunto il batterista Ettore Fioravanti, esperto frequentatore della musica italiana reinterpretata in chiave jazzistica.

Il quartetto non ha un vero e proprio leader e lo si sente anche dal modo in cui sono arrangiate ed eseguite le composizioni, nelle quali i quattro hanno ruoli paritetici: sebbene sia forse la fisarmonica di Simone Zanchini a dominare la scena, accanto ai sassofoni di Emiliano Rodriguez, l’eccellente suono del contrabbasso di Roberto Bartoli è infatti sempre tangibile nel corso dei brani, mentre la regia ritmica di Fioravanti è forse un po’ defilata, ma essenziale.

La cifra stilistica non è esattamente quella del “folklore immaginario” all’italiana, perchè i temi melodici, pur presenti, sono in ogni brano più di uno e vengono montati in modo assai sofisticato, in parte anche per il modo assai particolare in cui Zanchini interpreta il suo strumento, molto più impegnato a costruire sfondi screziati, che non ad interpretare melodicamente. I cambi di ritmo ed atmosfere sono poi continui e, per quanto condotti con modalità ispirate al ballo popolare, producono in realtà soprattutto frammentazioni che ricordano la musica contemporanea, senza tuttavia abbandonare un terreno di forte fruibilità.

Le composizioni, tutte dei tre membri emiliano-romagnoli del gruppo originale e sono assai interessanti, come nel caso de “L’edonista poligamo” di Zanchini o di “Markastor” di Roberto Bartoli, introdotto da un suo bell’assolo di contrabbasso. Particolarmente significativa “Moreddu”, ancora di Zanchini e presente anche nel primo lavoro del gruppo, che rappresenta molto bene il continuo passaggio da tema a tema e da ritmo a ritmo, con cesure improvvise e sorprendenti, caratteristiche dell’intero lavoro.

Track Listing

1. Faro (R. Bartoli) - 6:09; 2. Ovmur (ogni vita merita un romanzo) (R. Bartoli) - 6:54; 3. L’edonista poligamo (S. Zanchini) - 5:18; 4. Mir Miro’ (R. Bartoli) - 3:11; 5. Moreddu (S. Zanchini) - 10:00; 6. Tataranz (E. Rodriguez) - 5:34; 7. Morte accidentale di un anarchico (S: Zanchini) - 4:37; 8. Markastor (R. Bartoli) - 3:22; 9. L’ultimo dei moigatti (R. Bartoli) - 5:54; 10. Caffe’ finale (S. Zanchini) - 7:20

Personnel

Simone Zanchini
accordion

Simone Zanchini (fisarmonica); Emiliano Rodriguez (sax soprano e tenore); Roberto Bartoli (contrabbasso); Ettore Fioravanti (batteria)

Album information

Title: Faro | Year Released: 2006 | Record Label: Wide Sound


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