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Enzo Rocco New Trio

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Clusone Jazz 2014
Darfo/Boario Terme
18.07.2014
Mettete insieme tre maestri dei rispettivi strumenti come il chitarrista Enzo Rocco, il batterista Cristiano Calcagnile, il clarinettista Simone Mauri, accomunati dallo stesso spirito iconoclasta, da una curiosità senza limiti, dal piacere contagiosamente esibito del suonare insieme, dal giusto tocco di autoironia e probabilmente ne uscirà qualcosa di perlomeno interessante. Il concerto tenuto a Darfo Boario per il Clusone Jazz Festival 2014 dal New Trio di Enzo Rocco non solo ha soddisfatto pienamente le aspettative ma per lunghi tratti è stato entusiasmante.

Il chitarrista cremasco conosce bene le dinamiche del trio con batteria e strumento a fiato—basti ricordare lo storico Tuba Trio—ne sa sfruttare tutte le possibili combinazioni esaltando le peculiarità dei singoli e finalizzandole ad una visione condivisa, unitaria. Sorprende il pieno controllo delle dinamiche e dei volumi, la capacità di dare svolte improvvise al flusso sonoro, di costruire ardite architetture su semplici strutture della tradizione folklorica, di riff rockeggianti, o di frammenti di musica orientale.

Lo spettatore attirato in una rete di scherzi musicali, di riferimenti alla musica popolare, di frasi riconoscibili e accattivanti, si viene a trovare a tu per tu con i momenti più complessi—quando prendono il sopravvento la libera improvvisazione o una ricerca più radicale nell'espandere le originarie cellule ritmico/melodiche—nel segno di una inaspettata confidenza con l'ostico materiale. Il tutto, naturalmente, grazie alla maestria dei tre protagonisti.

Rocco ha un approccio atipico allo strumento—dichiara di essere stato influenzato più dalle frasi di John Coltrane e di Thelonious Monk che da quelle di Wes Montgomery o Jim Hall—e sia nel lavoro sulle singole note che sugli accordi riesce ad espandere i suoni in territori lontani dall'ortodossia della sei corde, a volte sussurrati a volte urlati, ma sempre sorprendenti. Simone Mauri conferisce ad uno strumento rigido e timbricamente limitato come il clarinetto basso una meravigliosa duttilità, che ben lungi dall'essere esibizionistica, funziona da reagente alla chimica del gruppo. Cristiano Calcagnile è in simbiosi assoluta con il suo set percussivo che fa cantare ora con commovente delicatezza ora con grande energia, e combina magnificamente varietà di umori e colori con una immaginifica propulsione ritmica.

Gran concerto.

Foto
Luciano Rossetti.

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Nora La Bella

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