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Enten Eller
Edizioni Tipografia Gianotti
Enten Eller è uno dei gruppi jazz più longevi del nostro paese, visto che il suo primo lavoro, Streghe, fu registrato oltre ventitré anni orsono, ma anche uno dei più prolifici e più aperti alle collaborazioni con ospiti esterni (da Tim Berne a Giancarlo Schiaffini, passando per Achille Succi, Carlo Actis Dato, Lauro Rossi). Pressoché in contemporanea con l'uscita del suo decimo, splendido CD, Ecuba (uno dei più complessi e meglio riusciti di una produzione che, in questi anni, si è sempre mantenuta su livelli di grande qualità e originalità), con la partecipazione di Javier Girotto, vede la luce anche questo libro sul gruppo, il quale però - in coerenza con lo spirito della formazione e dei quattro musicisti che la compongono - non può certo definirsi "celebrativo".
Vi trovano infatti posto la discografia completa di Enten Eller (che include anche un DVD) e le biografie dei suoi membri, Massimo Barbiero, Maurizio Brunod, Giovanni Maier e Alberto Mandarini; ma il "cuore" del libro sono - come recita il sottotitolo interno - "13 fotografie di Luca D'Agostino" e "2 racconti di Flavio Massarutto," a cui si aggiunge una suggestiva "postfazione di Guido Festinese". Un interessante esperimento, insomma, di "avvicinamento" alla musica e ai musicisti passando per altre forme d'arte, organizzate e coordinate in modo atipico.
Le foto di D'Agostino, come spesso accade a questo artista dell'immagine che oggi è senza dubbio uno dei fotografi più a proprio agio sul materiale proveniente dai palcoscenici del jazz, non hanno nulla del patinato e del definitivo che talvolta caratterizzano le immagini di concerti. Riprese nel corso dello spettacolo e della registrazione di Ecuba, nel marzo 2010, sono scatti scabri, ora realisti, ora con "effetti non-speciali" - cioè colti al volo grazie alla passione per la musica e alla vissuta prossimità empatica con i musicisti - ora con suggestivi tagli che esaltano l'istante della creazione.
I racconti di Massarutto (esperto di jazz, ma anche di letteratura e grande appassionato di fumetto) nascono da quegli scatti, scavano alle loro spalle con la forza dell'immaginazione e - senza alcuna intenzione "illustrativa" - affrescano una vicenda surreale (anche nell'enigmatico legame che tiene assieme i due racconti) che ben si attaglia alle foto e a Enten Eller.
Stampato in formato 21x21, il libro è graficamente molto curato; una scelta che, per contrasto, evidenzia la jazzistica e aperta "imperfezione" dell'interazione musica-immagine-scrittura che sostanzia il contenuto.
Non è facile realizzare un libro sui musicisti, tantopiù quando si tratti di jazzisti. È necessario "improvvisare," creare qualcosa che non sia "già scritto," che non collida con la poetica di chi si rappresenta, che entri con essi in sintonia. Quella, coraggiosa, di D'Agostino, Massarutto e Festinese è un'ottima jam.
Visita il sito di Enten Eller: www.myspace.com/entenellerquartet
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