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Allan Holdsworth: Eidolon
ByDal cofanetto di 12 CD lo stesso Allan Holdsworth ha selezionato 28 brani che sono stati utilizzati per questo doppio CD che raccoglie quindi il meglio della discografia di questo eccellente musicista che ha segnato gli ultimi quarant'anni con la sua tecnica sopraffina e le sue eccellenti idee musicali. Il periodo temporale coperto è quello che va dal 1982 al 2003 e non manca un album registrato dal vivo, il finale Then!
Dobbiamo purtroppo aggiungere che questa selezione del meglio di Holdsworth va considerata definitiva, visto che il chitarrista è passato a miglior vita il 15 aprile del 2017, per un infarto che lo ha colpito nella sua residenza californiana, poco lontano da San Diego. La sua iniziale passione per il sassofono lo ha sempre spinto a perfezionare quel suono legato che è tipico delle sue interpretazioni, grazie anche a diteggiature complicatissime che sono ormai diventate leggendarie per i sui fan. Le sue linee melodiche sono sempre ben strutturate, molto peculiari e inconsuete, ma sempre contraddistinte da una intrinseca logica stringente che va colta e apprezzata. Questo vale sia per le sue linee compositive, sia per quelle solistiche, ormai diventate leggenda metropolitana. Le sue svolte repentine fanno guizzare la voce della chitarra su dimensioni parallele che nessuno aveva immaginato prima di allora.
Il doppio CD ci propone il tutto secondo un curioso ordine cronologico al contrario con qualche licenza che poi segnaleremo. Si parte da tre brani tratti da Sixteen Men of Tain del 2000 e si scende dolcemente verso i brani "Letters of Marque" e "Temporary Fault" che provengono dall'album I.O.U. del 1982. Come sorta di pensiero a posteriori il secondo CD si chiude però con un guizzo che ignora la cronologia rovesciata e ci riporta all'album Sand del 1987 (con il brano "The 4.15 Bradford Executive") e all'album Flat Tire del 2001 (con il brano "Curves" preso con il SynthAxe, uno strumento ibrido derivato dalla chitarra, spesso usato da Holdsworth sin dagli anni ottanta, che consentiva al chitarrista di controllare i suoni sintetizzati raccolti in uno o più expander, sfruttando al meglio la tecnologia MIDI abitualmente associata alle tastiere). Anche nel finale del primo CD c'era stata una rottura dell'ordine cronologico con l'immissione del bellissimo "Road Games" tratto dall'album omonimo del 1983, impreziosito dalla voce di Jack Bruce.
I collaboratori scelti da Allan Holdsworth per i suoi dischi sono sempre di altissimo livello, specialmente per la loro perizia tecnica. Ricordiamo in particolare il pianista Gordon Beck, il batterista/tastierista Gary Husband, il bassista Jeff Berlin, il batterista Vinnie Colaiuta e tanti altri. Tutti interpreti molti noti dei loro rispettivi strumenti che alla indubbia perizia tecnica aggiungono anche una evidente adesione spirituale a progetti complessi e articolati come quelli di Holdsworth, vero maestro delle tecniche fusion che partono dal jazz e dal rock per raggiungere territori alternativi dove il tempo sembra correre con regole diverse. La passione e la estrema perizia tecnica sono sempre ben in evidenza in questo viaggio a ritroso che ci consente di riscoprire la magia dell'arte di un grande umile artista: Allan Holdsworth.
Track Listing
CD 1: 1. Sixteen Men of Tain; 2. The Drums Were Yellow; 3. Eidolon; 4. How Deep Is the Ocean; 5. Nuages; 6. Ruhkukah; 7. Low Levels, High Stakes; 8. Tullio; 9. Sphere of Innocence; 10. Dodgy Boat; 11. Against the Clock; 12. City Nights; 13. 54 Duncan Terrace; 14. Road Games.
CD 2: 1. Peril Premonition; 2. Distance Vs. Desire; 3. Pud Wud; 4. Non-Brewed Condiment; 5. Funnels; 6. Metal Fatigue; 7. Home; 8. Devil Take the Hindmost; 9. Tokyo Dream; 10. Water on the Brain-Pt. II; 11. Letters of Marque; 12. Temporary Fault; 13. The 4.15 Bradford Executive; 14. Curves.
Personnel
Allan Holdsworth
guitar, electricAlbum information
Title: Eidolon | Year Released: 2017 | Record Label: Manifesto
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Bright Yellow with Bass