Swedish Mobilia – Luca Aquino: Did You Hear Something?

È forse questo il principale limite dell'operazione - per altri versi ammirevole, certamente rigorosa e fortemente identitaria - dovuto a quella sorta di patina, di "lacca" vagamente spersonalizzante (anche perché un po' troppo monolitica) che accompagna - per altri versi "impasta" - il lavoro. È anche per questo, con tutta probabilità, che i due brani iniziali (con e senza Aquino), squadernando il campionario dell'intero prodotto (che poi offre anche altro, per carità), risultano i più apprezzabili: perché, appunto, in tutto quanto segue certe situazioni tendono a ripetersi, a mordersi un po' la coda, offrendo rari spunti di ulteriore riflessione (e godimento).

Aquino suona da par suo (cioè bene), sfoggiando il timbro flautato e la maestria nell'uso delle sordine che gli conosciamo. I tracciati globali sono nervosi, irregolari, anticonsolatorii, talora persino irruenti. A dover scegliere un altro episodio da porre tra i vertici del CD, opteremmo per il quartettistico "Did You See Casey?".

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