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Dave Holland & Pepe Habichuela Flamenco Quintet
ByTeatro Manzoni - Milano - 06.11.2011
Si avvicina l'inverno, riprende la rassegna Aperitivo in Concerto. Manifestazione che da molti anni (quasi venti) allieta le mattinate domenicali dei jazzofili milanesi con proposte interessanti, mai banali, sempre attente alle contaminazioni, alle musiche di frontiera, agli intrecci tra jazz e musiche altre, in particolare di derivazione etnica.
Coerentemente con questa linea programmatica, il concerto di apertura della edizione 2011-2012 si è svolto all'insegna dell'incontro tra jazz e flamenco. Sul palco, il contrabbassista Dave Holland, i due chitarristi Pepe Habichuela e Josemi Carmona, i percussionisti Juan Carmona e Bandolero.
Il primo incontro tra Dave Holland e il flamenco, o meglio tra Dave Holland e Pepe Habichuela, risale al 2007, a Siviglia. Da allora, i due collaborano con una certa regolarità. Nel 2010 hanno anche realizzato un album insieme, intitolato Hands, che contiene buona parte del materiale musicale presentato nel corso di questo concerto milanese.
Un concerto partito in modo sommesso. Brani di impostazione piuttosto canonica, presenze sul palco e parti solistiche distribuite accuratamente, con il bilancino, tra i vari musicisti. Quasi come se ci fossero delle suscettibilità da non urtare, quasi come se si stesse seguendo una sorta di manuale Cencelli applicato alla musica. Dave Holland fa gli onori di casa, ma pare un pesce fuor d'acqua. Il suo approccio al linguaggio flamenco è scolastico e non convince. Il brano che porta la sua firma (Joyride) è leggero, evanescente. E quando è solo sul palco, si cimenta in una sua vecchia composizione (Jumpin' In) molto bella, molto jazzistica, ma anche completamente fuori contesto rispetto a quanto ascoltato fino a quel momento.
In breve, la prima mezz'ora di concerto passa come acqua fresca, e si insinua in noi il dubbio che questo incontro tra Holland e Habichuela non sia altro che una operazione commercial-discografica. Ma proprio quando questi foschi pensieri si affacciano all'orizzonte, ecco che il concerto cambia decisamente passo. Due brani eseguiti in solitudine da Pepe Habichuela ci portano immediatamente dentro un flamenco meno oleografico e più autentico. Poi tocca a Josemi Carmona salire sul palco. Accompagnato dai due percussionisti, il chitarrista ci regala il momento più alto del concerto. Con The Whirling Dervish, brano a firma di Dave Holland ed eseguito in quartetto, il contrabbassista torna a quei livelli di eccellenza - compositiva ed esecutiva - che gli sono propri. E quando Pepe Habichuela fa il suo ritorno sul palco, è ormai discesa. La rumba di El Ritmo Me Lleva e i vaghi sentori di tango di Subi La Questa ci accompagnano in leggerezza verso la fine del concerto.
Foto di Roberto Cifarelli.
Ulteriori foto di questo concerto sono disponibili nella galleria immagini
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