Maier - Parrini: Dark Melodies

Uscito per l'etichetta "documentaria" del contrabbassista (clicca qui per leggere quanto Maier ci ha detto a riguardo della sua Palomar Records), l'album ha una cifra ben sintetizzata dal titolo: pur nella libertà dialogica che i due musicisti non possono non praticare, le undici tracce sono tutte caratterizzate da una essenziale liricità, tuttavia sempre dolente e virata su colorazioni scure. Un'indicazione rafforzata dalla presenza della storica "Sadness," composizione di Ornette risalente al Town Hall Concert del 1962 con David Izenzon e Charles Moffett, che è non solo un classico esempio di melodia su colori scuri, ma fa anche parte delle sperimentazioni colemaniane con gli archi.

Dark Melodies esplora ampiamente questa forma espressiva, con fasi più impulsivamene intense - come la notevole "The Legend of the Black Violin," di Parrini e dedicata a Leroy Jenkins - e altre - come "Il sogno del lotto," che apre e chiude il CD, o la splendida "Buonanotte" - viceversa molto più pacate e narrative. Ovunque, tuttavia, Maier e Parrini utilizzano tecniche espressive molteplici e anche ardite, per arricchire il discorso e non lasciarlo sul piano della mera classicità.

Il lavoro, pur complesso e creativo, conserva una piena fruibilità e si può ascoltare a più livelli, rivelando su ciascuno la sua bellezza. Cosa che, nelle produzioni di ricerca, non guasta.

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