Home » Articoli » Book Review » Claudio Sessa: Improvviso singolare

Claudio Sessa: Improvviso singolare

By

View read count
Improvviso singolare
Claudio Sessa
143 Pagine
ISBN: 978-8862317689
Il Saggiatore
2015
543 pp.

Claudio Sessa è uno dei più originali storici italiani dell'estetica jazzistica. Lo dimostra emblematicamente questo libro, destinato a lasciare un segno indelebile sulla letteratura jazzistica. L'autorevolezza e l'acume critico portano l'autore a scrivere pagine memorabili, scardinando valutazioni ampiamente sclerotizzate.

Paradigmatica è in tal senso la pagina 351, dedicata alla bossa nova ed al disco ("Getz/Gilberto") più sopravvalutato di tale movimento musicale. Sessa ritiene giustamente che "l'incontro con la bossa nova è una occasione perduta da parte del mainstream jazz, che non trova la capacità di realizzare una profonda fusione culturale, confermando tradizionali stereotipi vagamente colonialistici."

I giudizi anticonvenzionali, taglienti e coraggiosi proseguono a proposito della World Music, "esempio di quell'omologazione culturale che insidia sempre più massicciamente l'arte nell'ultimo scorcio del secolo." In questo deleterio fenomeno musicale vi si intravede pure "il perpetuarsi di una concezione coloniale ed eurocentrica, secondo la quale i colori estranei all'Occidente devono essere normalizzati dalle strutture di questa parte del pianeta."

Basterebbe la sola lettura di queste pagine per comprendere l'originalità di un testo che ha peraltro il merito di trattare esaurientemente artisti sottovalutati del calibro di Randy Weston e Reggie Workman. Altra prerogativa dell'autore è quella di essersi discostato da una narrazione convenzionale del jazz a griglie chiuse, in favore di un racconto policentrico che incorpora in un unicum inscindibile caratteristiche sincroniche e diacroniche.

La trattazione storica è sempre accompagnata da esemplificative proposte musicali, in qualche caso poco note (pagg. 58, 61, 186) e per tale ragione più meritevoli d'attenzione. A pagina 84, la scrittura diviene vivida pennellata d'autore, per rimandare sinesteticamente ad una duplice dimensione musicale e visiva. È il ritratto musicale di King Oliver, descritto come "figura ombrosa, quasi sinistra. Uomo massiccio, deturpato da una cicatrice sull'occhio, ha una personalità risentita e guida le proprie formazioni con polso d'acciaio." Jelly Roll Morton viene invece definito "segaligno, altezzoso, lo sguardo penetrante, ....talmente orgoglioso delle proprie radici creole da mitizzarle, sostenendo che tutti i suoi antenati sono arrivati direttamente dalle coste della Francia."

Letto o studiato secondo la sua innovativa prospettiva, "Improvviso singolare" è uno dei libri più ammalianti che sul jazz siano stati mai scritti. Altre pagine memorabili vertono sul canto contemporaneo, nonché sul jazz tra gli anni '70 e '80. Un testo da leggere, approfondire e consigliare sia ai neofiti che agli addetti ai lavori.

Tags

Comments


PREVIOUS / NEXT




Support All About Jazz

Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who make it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

Go Ad Free!

To maintain our platform while developing new means to foster jazz discovery and connectivity, we need your help. You can become a sustaining member for as little as $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination vastly improves your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Popular

Read Take Five with Pianist Irving Flores
Read SFJAZZ Spring Concerts
Read Jazz em Agosto 2025
Read Bob Schlesinger at Dazzle
Read Sunday Best: A Netflix Documentary
Read Vivian Buczek at Ladies' Jazz Festival

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.