Abdullah Ibrahim & WDR Big Band Cologne: Bombella

In completa antitesi con questo primo brano, il resto dell'album si sviluppa invece con arrangiamenti per big band (la WDR di Colonia), che denotano un profondo lavoro di orchestrazione svolto a tavolino da Steve Gray (scomparso nel settembre dello scorso anno, a cui l'album è dedicato).

Un manifesto contrasto, in realtà solo apparente. Se "Green Kalahari" rappresenta il forte legame di Ibrahim con il presente, il resto dell'album si configura invece come una sorta di autobiografia musicale. Scorrendo la scaletta dei brani ritroviamo infatti (fatta eccezione appunto per la prima traccia) composizioni già pubblicate dal pianista, qui riproposte in altra forma e veste.

Inevitabile pensare che, alla soglia dei 75 anni, Ibrahim abbia voluto in qualche modo riflettere sul proprio percorso artistico, ed al tempo stesso sul percorso sociale compiuto dal suo paese. Sulla transizione dai tempi oscuri dell'apartheid alla ben più rosea attualità. A questo proposito, non appare affatto casuale la scelta del titolo dell'album. Sessant'anni fa, Bombella era il treno dei minatori, che con la sua suddivisione in quattro classi di viaggiatori era come un simbolo della segregazione. Oggi Bombela è il progetto ferroviario sudafricano per l'alta velocità, a sua volta simbolo della modernizzazione del paese.

Comprensibile quindi che l'esecuzione assuma talora i contorni della festosa celebrazione.

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