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Oregon: 1974

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Oregon: 1974
Tra le numerosissime pubblicazioni di materiale inedito che emerge dagli archivi rischia di passare inosservata questa preziosissima gemma, che riporta alla luce un concerto tenuto in Germania nel 1974 dagli Oregon, uno dei gruppi musicali più importanti dell'ultimo mezzo secolo per il loro approccio rivoluzionario a una concezione della musica senza confini o barriere create da categorizzazioni dovute più a esigenze di mercato che espressive. La loro musica fonde in maniera pressoché perfetta elementi jazzistici, classici, folkloristici ed etnici attraverso l'uso sapiente di una combinazione di strumenti assolutamente inedita, valorizzata da una scrittura che integra efficacemente composizione e improvvisazione, e che ha rappresentato un punto di riferimento inarrivabile per tantissimi gruppi e musicisti che ne hanno subìto l'influenza in maniera più o meno diretta. Val la pena ripercorrerne brevemente la storia per quanti non ne fossero a conoscenza.

Il chitarrista Ralph Towner e il contrabbassista Glen Moore si erano conosciuti nel 1960 all'Università dell'Oregon, dove entrambi studiavano musica. I due si erano trovati a suonare insieme piano e contrabbasso seguendo l'esempio di Bill Evans e Scott LaFaro, che rimarranno sempre tra i loro principali ispiratori. Durante l'ultimo anno di studi Towner sviluppò quasi per caso una fortissima passione per la chitarra classica, che lo spinse per un anno a Vienna a immergersi nello studio dello strumento con Karl Scheit, famoso didatta.

Sul finire degli anni '60 Towner e Moore si trasferiscono a New York dove conoscono il percussionista Collin Walcott, che aveva studiato sitar con Ravi Shankar e tabla con Alla Rakha (ai quali aveva fatto anche da road manager). Nell'agosto 1969 Towner e Moore sono al festival di Woodstock nel gruppo che accompagna il cantautore folk Tim Hardin, insieme al violoncellista Richard Bock e al batterista Steve Booker, all'epoca membri del Paul Winter Consort. Creato dal sassofonista Paul Winter, il Consort proponeva nei due album già incisi un repertorio costituito da una miscela abbastanza inconsueta di brani classici, canzoni pop e tradizionali interpretati come un jazz da camera con elementi etnici, precursore di quanto sarebbe stato presto identificato come world music. In questo contesto approdano Towner, Moore e Walcott, portando un contributo fondamentale (soprattutto grazie alle composizioni e arrangiamenti del chitarrista) allo sviluppo e concretizzazione delle idee musicali del leader, che fino allora erano rimaste un po' sulla carta. Qui fanno la conoscenza anche di un oboista virtuoso, Paul McCandless, con il quale si crea subito una sintonia totale, creando il nucleo dei futuri Oregon.

Il Winter Consort, diventato un sestetto con l'aggiunta del violoncellista David Darling (altro musicista destinato a futura fama), parte per un tour durante il quale registra il materiale per un album, Road, pubblicato alla fine del 1970. Nello stesso anno i quattro futuri Oregon registrano un primo lavoro, ma il fallimento della label che avrebbe dovuto pubblicarlo fa rimanere i nastri nel cassetto per una decina d'anni.

La permanenza nel Winter Consort, interrotta a inizio 1972 dopo la partecipazione (ma senza Moore) a un altro lavoro, Icarus, che prende il titolo da una delle più note e fortunate composizioni di Towner, ha anche un'altra importante conseguenza: per introdurre una sonorità più vicina al folk dei Byrds, Winter chiede al chitarrista di utilizzare oltre alla chitarra classica anche una 12-corde. Towner è inizialmente riluttante, ma trova presto la tecnica giusta per ricavare dallo strumento un suono del tutto originale, tanto da colpire anche i Weather Report che lo chiameranno per registrare l'introduzione a "The Moors" sul loro secondo album I Sing the Body Electric, e che diventerà fondamentale nella caratterizzazione del suono dei primi Oregon.

I quattro cominciano a esibirsi nei circuiti alternativi di New York, soprattutto nei concerti al Free Music Store organizzati dalla radio WBAI, dove vengono notati da esponenti della Vanguard Records, che propongono al gruppo un contratto per nove album. Comincia così la loro avventura discografica, che prosegue a tutt'oggi, ma il gruppo riceve un duro colpo nel 1984, quando durante un tour in Germania il pullmino sul quale viaggiano è coinvolto in un incidente nel quale Walcott e un road manager rimangono uccisi. Il gruppo continuerà la propria attività ad altissimi livelli, ma la speciale magia di quel particolare momento rimarrà ineguagliata.

Ma torniamo al disco in esame, registrato dal vivo a Brema nel corso di un tour in Germania nel Marzo 1974. La band ha già pubblicato due album, e si trova in piena ascesa, cominciando a farsi notare per la qualità e l'originalità della loro proposta musicale. Il concerto testimonia questo stato di grazia, che continuerà per almeno un altro decennio, dovuto al grandissimo affiatamento tra i musicisti, alla melodiosità dei temi (dovuti principalmente alla penna di Towner), alla perizia strumentale di tutti, e al particolare impasto sonoro dato dalla combinazione degli strumenti acustici. Il concerto si apre con "Brujo," che insieme a "Raven's Wood" faceva parte del primo disco di Towner uscito l'anno precedente per una nuova etichetta tedesca fondata da un personaggio la cui visione della musica aveva molti punti in comune con quella proposta dagli Oregon. La label è naturalmente la ECM di Manfred Eicher, e il disco, Trios/Solos, accreditato a Ralph Towner e Glen Moore vedeva in realtà la partecipazione, seppur limitata, anche degli altri due Oregon, ma per motivi contrattuali essendo legati alla Vanguard non potevano suonare tutti insieme. I due brani sarebbero stati incisi successivamente dal gruppo. La musica suona fresca e coinvolgente ancora oggi, fuori dal tempo, o, come descritta dall'appropriato titolo del loro primo disco, "Musica di un'altra era presente." Da questo album è tratto il brano "The Silence of a Candle," qui proposto come bis, caratterizzato dal sitar di Walcott, la cui versione definitiva apparirà sull'album In Concert registrato l'anno successivo.

Dal secondo album Distant Hills sono tratti "Dark Spirit," "Canyon Song" e il brano omonimo, mentre "Ghost Beads" apparirà nel successivo Winter Light. I brani sono molto più lunghi rispetto alla versione in studio, per le estese improvvisazioni dei solisti, in particolare Towner e McCandless, che mostrano in varie occasioni tutta la loro maestria strumentale, esaltata dalla dimensione live. Il primo è straordinario alla 12- corde e maestoso alla classica, mentre in questa circostanza trascura il pianoforte, affidato a Walcott nell'unico brano dove è presente, "Ogden Road," originariamente pubblicato quello stesso anno sul secondo album solo di Towner, , dove grazie alla sovraincisione l'autore suonava entrambe le parti di chitarra e piano. McCandless è un superbo improvvisatore all'oboe, qui predominante rispetto al corno inglese; Walcott è trascinante negli assoli al sitar, e un accompagnatore raffinato alle tabla e energetico alla batteria, capace di dare la giusta propulsione a ogni brano. Infine il contrabbasso di Moore è il perno che sostiene e cementa l'impalcatura musicale. Come chicca finale troviamo anche un brano inedito, "Embarking," mai registrato in precedenza, che arricchisce ulteriormente il loro catalogo.

Va segnalato infine che il disco è stato supervisionato da Towner e McCandless, i due membri originari superstiti (Moore ha lasciato il gruppo qualche anno fa per dedicarsi completamente ai propri progetti), ed è pertanto una pubblicazione perfettamente autorizzata, da non confondersi con operazioni similari dalla legalità quanto meno dubbia che si sono moltiplicate negli ultimi anni. Un plauso anche alla qualità della registrazione dal vivo, che grazie a una perfetta nitidezza permette di apprezzare l'acustica e l'interazione degli strumenti nei minimi dettagli.

Non ritengo un'esagerazione affermare che gli Oregon nella loro formazione originale rappresentano uno dei punti più alti toccati dalla musica del Novecento, e questo doppio CD ce ne fornisce la prova attraverso la testimonianza di una serata nella quale la magia creata dal perfetto equilibrio dell'unione di quattro straordinarie personalità musicali si manifesta in tutta la sua forza. Imperdibile.

Album della settimana.

Track Listing


CD 1
Brujo; Ghost Beads; Dark Spirit; Ogden Road.
CD 2
Distant Hills; Embarking; Raven's Wood; Canyon Song; The Silence of a Candle.

Personnel

Oregon
band / ensemble / orchestra
Paul McCandless
woodwinds
Glen Moore
bass, acoustic
Collin Walcott
percussion
Additional Instrumentation

Collin Walcott: sitar, tabla, piano

Album information

Title: 1974 | Year Released: 2021 | Record Label: Moosicus Gmbh


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