Home » Articoli » Album Review » Melanie Charles: Y'all Don't (Really) Care About Black Women

Melanie Charles: Y'all Don't (Really) Care About Black Women

By

Sign in to view read count
Melanie Charles: Y'all Don't (Really) Care About Black Women
Questo primo album della cantante Melanie Charles per l'etichetta Verve apre alla cantante di Brooklyn un pubblico più ampio della nicchia dove ha operato finora: quell'universo dove s'incontrano nu—jazz, neo—soul, spiritual jazz e sperimentazioni elettroniche con campionamenti e remixaggi.

Attiva da un decennio in quest'area la Charles non è solo una splendida vocalist ma una talentuosa strumentista (flauto, tastiere), arrangiatrice e songwriter. Quest'album è un appassionante tributo alle donne afroamericane attraverso nuove interpretazioni di classici legati a Sarah Vaughan, Billie Holiday, Abbey Lincoln, Marlena Shaw, Betty Carter ed Ella Fitzgerald. Il tutto è sviluppato in una variopinta sintesi tra stili contemporanei e passati.

Che Melanie Charles fosse una vocalist talentuosa l'aveva capito anni fa quel notevole produttore e leader che è il nostro Nicola Conte. Nel suo album del 2014 Free Souls, Melanie interpreta due brani in una selezione che vede la presenza di José James, Bridgette Amofah, Logan Richardson e altri.

Poco dopo la cantante è entrata decisamente nel mondo musicale del cosiddetto beat—making, dove il jazz e i suoi classici vengono filtrati con l'uso della tecnologia. «Potevo creare una dimensione sonora di ciò che sentivo senza avere una band di sei elementi—ha detto—Potevo ritagliarmi uno stile e un suono da sola usando un campionatore SP 202. Questo ha cambiato la mia vita e il mio modo di sentire il suono».

L'amore per il jazz, la sua voce e l'uso creativo della tecnologia, ha raggiunto avvincenti risultati nel disco appena precedente, il semisconosciuto The Girl with the Green Shoes (Hot Record Societe 2017) che si pone come significativa matrice per il nuovo lavoro. Ricordiamo poi il video del 4 febbraio 2021 per la serie Tiny Desk Concerts (NPR Music).

Ponendosi sulla stessa lunghezza d'onda di Kamasi Washington, Theo Croker, Kassa Overall (con cui ha collaborato) e Makaya McCraven, Melanie Charles realizza un lavoro impregnato dal senso d'appartenenza alla comunità afroamericana e alla solidarietà con le donne nere.

Y'all Don't (Really) Care About Black Women Inizia con il classico di Billie Holiday "God Bless the Child" e si conclude con "Beginning to See the Light" reso famoso da Ella Fitzgerald. Tutti i brani sono cantanti con partecipazione, mostrando l'alta estensione e la ricca varietà cromatica della sua voce. A questo la cantante/strumentista aggiunge dosi, più o meno marcate di sperimentazione.

Particolarmente avvincente è la vibrante versione di "All Africa (The Beat)," il classico di Abbey Lincoln/Max Roach. Qui Melanie si confronta col batterista Anwar Marshall. Altra perla è "Woman of the Ghetto" della dimenticata Marlena Shaw. Di particolare freschezza (e fantasia) jazzistica sono "Jazz (Ain't Nothing But Soul)," "Detour Ahead" e "Perdido." Negli ultimi due le voci campionate di Sarah Vaughan e Dinah Washington entrano nei brani.

Album della settimana.

Track Listing

God Bless the Child; Perdido; Detour Ahead; All Africa (The Beat); The Music Is the Magic; Pay Black Women Interlude; Woman of the Ghetto; Jazz (Ain’t Nothing But Soul); Go Away Little Boy; What a Difference; Beginning to See the Light.

Personnel

Additional Instrumentation

Various groups including: Tony Garnier, Jonathan Michel: bass; Ignabu, Gengis Don: drums; Julius Rodriguez: Rhodes; Shedrick Mitchell: organ; Rogerst Charles: alto sax; Daniel Winshall: synth; Benjamin Julia: guitar; Tayzaro: cello; Frank Malloy: djembe; Brandee Younger: harp; Marcus Schwartz: percussion.

Album information

Title: Y'all Don't (Really) Care About Black Women | Year Released: 2021 | Record Label: Verve Records


< Previous
Union

Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Shadow
Lizz Wright
Caught In My Own Trap
Kirke Karja / Étienne Renard / Ludwig Wandinger
Horizon Scanners
Jim Baker / Steve Hunt / Jakob Heinemann

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.