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Fiorenzo Bodrato: Travelling without Moving

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Fiorenzo Bodrato: Travelling without Moving
Il verbo, il suono delle lettere pronunciate in senso quasi contrario alla loro origine geografica; l'ordine prosaico dei semantemi che si fanno canto, melodia e ritmo; estratti letterari di opere di scrittori classici contemporanei e non che caricano di ulteriore senso sonoro i temi e gli ambienti musicali—questi ultimi discendenti diretti del creativismo improvvisativo degli anni Settanta e Ottanta—dichiarano la natura di Travelling without Moving.

Seguendo un'intricata babele linguistica, che non comprende né l'italiano de "La Luna e i Falò" di Cesare Pavese—tradotto e intonato assecondando gli schemi di vari idiomi (un po' inglese e un po' mediorientale)—né il catalano di J.L.Borges di "The Unending Gift" (spiegato in una qualche lingua africana), ma più precisamente un melting pot multiidiomatico e variamente espressivo (rap, canto armonico cantilenante alla maniera bengalese di Ciro Buttari, o timbricamente tagliente e ruvido di Kholeho Mosala), Fiorenzo Bodrato, contrabbassista e leader del progetto, utilizza celebri estratti letterari—che vanno da "l'Ingenuo" di Voltaire ai "Viaggi di Gulliver" di J. Swift, come in "Fango," alle liriche di J. Dryden, "Music for a While" -per qualificare pienamente i recitativi e le intonazioni melismatiche, le accentuazioni ritmiche delle parole e il canto.

di sicuro la vocalità ricopre un ruolo fondamentale. In "Adieu Adieu" -antica canzone del XIII secolo di G. Binchois -la combinazione dei timbri musicali segue un percorso che rievoca quella tipica dolcezza che si ritrova nelle ballad ispirate al folklore terzomondista de la Liberation Music Orchestra di Charlie Haden, mentre la voce di Masala, quando entra, s'impone con decisione e potenza dirompente.

Nel progetto è quasi del tutto assente l'idea di tema-sviluppo-tema. Si tratta di un disco tendenzialmente basato sul concetto di istant composer. Tutto parte da basilari concetti melodici e dal dialogo estemporaneo tra i musicisti.

Non mancano profondi momenti di tenera cantabilità strumentale. In "Quadripartito" la dolente intensità del lirico e inquieto sassofono tenore interagisce intensamente con il contrabbasso, fino a raggiungere nella coda un climax di serenità e pacatezza.

Oltre ad "Adieu Adieu," il primato della cadenza—intesa come struttura armonicamente definita e iterata—spetta anche a "Tajin." In questo brano il contrabbasso di Bodrato consente al sassofono tenore di liberare una superba improvvisazione, arricchita da gradevoli e distesi background, che rispondono sempre e comunque ad una logica pienamente dialettica tra gli strumenti. Inoltre, anche quando ci si imbatte in una ballad come "Ship of Fools" si scopre con piacere che al suo interno si sviluppano inaspettatamente ritmiche latine e appassionate illustrazioni melodiche di linee musicali perfettamente consonanti.

Traveling without Moving è un'immersione in un mondo ricco di sfumature. È una miscellanea di elementi che riescono a convivere armoniosamente grazie al plurilinguismo dei musicisti che partecipano al progetto. È un viaggio immaginario, eppur tangibile, come quelli intrapresi da Emilio Salgari o Fernando Pessoa in altri periodi storici e con altri strumenti.

Track Listing

La Luna e i Falò; Bun-Galore; The Unending Gift; Fro; Adieu Adieu; Fango; Ship of Fools; Music for a While; Quadripartito; Fernao; Tajin.

Personnel

Liudas Mockunas: sassofoni tenore e soprano; Andrea Malfatto: sassofoni contralto e tenore; Giampiero Malfatto: trombone; Beppe Caruso: trombone; Maurizio Brunod: chitarra elettrica; Fiorenzo Bodrato: contrabbasso; Nicola Stranieri: batteria; Kholeho Mosala: voce; Ciro Buttari: voce; Sangeetha Anand: voce; Guy Dorengo voce.

Album information

Title: Travelling Without Moving | Year Released: 2015 | Record Label: Cmc Records


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