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Things We Like: AngelicA Festival Internazionale di Musica

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Occhio a Angelica

La sera di domenica 28 aprile Radio 3 ha trasmesso il concerto 50 Years of Minimalism in cui ai pianoforti di Katia & Marielle Labèque si affiancavano la chitarra elettrica e voce di David Chalmin, le tastiere e elettronica di Reeks Fabio Recchia, la batteria di Raphael Séguinier, il tecnico del suono Guillaume Loubère.

Tratto da registrazioni effettuate nel maggio 2012 a Modena, Bologna e Lugo, all'interno di Angelica Festival 2012, il programma ha presentato brani di vari autori. Incorniciato da lavori di Erik Satie, particolarmente sorprendenti come anticipazione di una sospesa reiterazione minimalista, l'evento prevedeva composizioni, per lo più brevi, perentorie, di ipnotica densità energetica, a firma di John Cage, Radiohead, Terry Riley (anche il fondamentale "In C"), Brian Eno, Glen Branca ed altri.

La trasmissione radiofonica ha costituito un ideale trait d'union fra l'edizione 2012 di Angelica e quella 2013, la ventitreesima, che sta per prendere il via; ha evidenziato fra l'altro la parziale continuità programmatica che le lega (...parziale, perché da sempre, per costituzione genetica, Angelica è un festival senza confini, onnivoro, curioso, discontinuo, intrigante, spiazzante...). In questo caso un elemento di continuità sta nel fatto che uno dei primi concerti, la sera del 7 maggio, vedrà Terry Riley alle prese con l'organo della Basilica di Santa Maria dei Servi di Bologna.

Questo di Riley, che sarà il protagonista anche della fase centrale del festival, si presenta come uno degli appuntamenti imperdibili di un programma che partirà il 3 maggio, con Olivier Latry impegnato sul medesimo organo in un repertorio imperniato su Olivier Messiaen, per concludersi il 9 maggio alla sala Bossi del Conservatorio con l'ultimo appuntamento della serie dedicata a Bruno Maderna nel quarantesimo anniversario della scomparsa.

Comprese fra questi estremi cronologici, sono da segnalare le presenze del fisarmonicista Teodoro Anzellotti, del pianista e compositore Christian Wolff, a cui viene dedicata una mirata serie di concerti, di Arto Lindsey col suo progetto Um Por Um, del Quartetto d'Archi di Torino nell'esecuzione integrale dello String Quartet II di Morton Feldman, della durata prevista di circa sei ore.

Come nelle passate edizioni il festival si svolgerà anche a Modena e Lugo. Per quanto riguarda Bologna, l'inagibilità del Teatro San Leonardo, sede ora in corso di ristrutturazione affidata ad Angelica e al futuro Centro di Ricerca Musicale, ha costretto a trovare ospitalità in altri spazi altrettanto pertinenti: il Museo della Musica, l'Auditorium Manzoni, Sala Farnese, Sala Borsa e soprattutto il Santuario del Corpus Domini di Santa Caterina, oltre ad altre sedi all'interno dell'Università e del Conservatorio di Bologna. Spazi che per la loro valenza e la loro storia hanno fra l'altro contribuito a indirizzare le scelte della programmazione o interverranno in qualche misura nella fruizione delle proposte musicali. A tale proposito afferma tra l'altro il direttore artistico Massimo Simonini nella presentazione della rassegna: "AngelicA 23 presenta un insieme variegato di concerti con una particolare attenzione al carattere spirituale, e riflessivo, esteso alle forme musicali più avanzate, offrendo a chi ascolta, attraverso i luoghi nei quali si terranno i concerti e le musiche che faranno risuonare quei luoghi, la possibilità di accogliere quelle musiche con uno spirito diverso".


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