Andrew Cyrille Quartet: The News

Con una carriera che attraversa gli ultimi 60 anni di storia del jazz, dall'alto dei suoi 80 anni (compiuti un paio di mesi dopo le sessioni di registrazione di questo disco nel 2019), il veterano batterista Andrew Cyrille non ha alcun timore di mettersi ancora in gioco, come aveva già dimostrato pochi anni fa con il notevole The Declaration of Musical Independence (titolo decisamente programmatico per il suo esordio da leader per l'etichetta tedesca), di cui questo nuovo album rappresenta la naturale continuazione e il complemento.

Il suo quartetto rimane lo stesso per tre quarti: a Bill Frisell e Ben Street si affianca il pianista David Virelles, che sostituisce Richard Teitelbaum, impossibilitato a prender parte alla seduta d'incisione per problemi di salute. Come già nel disco precedente, Cyrille lascia molta libertà ai musicisti, privilegiando l'interazione spontanea che nasce dall'ascoltarsi reciprocamente, e che nel primo album del quartetto aveva dato vita a tre improvvisazioni collettive. In questo secondo disco le improvvisazioni nascono all'interno di composizioni predefinite, come in "The News" che riprende un brano concettuale precedentemente inciso dal batterista in un disco di sole percussioni, nel quale un foglio di giornale ricopriva i tamburi suonati con le spazzole; in questa versione per quartetto anche gli altri musicisti aggiungono il frusciare dei propri strumenti al quadro sonoro complessivo.

Frisell contribuisce al progetto con tre composizioni, le morbide e delicate ballad "Mountain" e "Baby," e un blues astratto intitolato "Go Happy Lucky." Un altro brano, "Incienso" è firmato da Virelles, co-autore anche di "Dance of the Nuances" insieme a Cyrille. Qui, come del resto in tutto il disco, la batteria del leader non scandisce il tempo, ma lo spazio, preparandolo all'esplorazione da parte degli altri strumenti. Gli altri due brani provengono dal repertorio precedentemente inciso dal batterista; "Leaving East of Java" è una composizione del pianista Adegoke Steve Colson, associato all'AACM, mentre "With You in Mind" è firmata dal batterista, che la introduce con un breve parlato, e conclude il disco sulle note di un delicato assolo di Frisell.

Rispetto al precedente lavoro del quartetto, questo album risulta leggermente meno sperimentale e più soft, ma perfettamente in linea con l'impostazione generale data da Cyrille, che fa tesoro dell'enorme esperienza accumulata nei tanti anni trascorsi a fianco dei grandi dell'avanguardia jazzistica (a cominciare da Cecil Taylor) per dirigere con mano sicura i membri del suo gruppo e guidarli nella realizzazione della costruzione sonora, che mantiene ampie libertà espressive pur all'interno di strutture musicali predefinite. Lavoro sicuramente riuscito e decisamente raccomandato.

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