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Sinikka Langeland: The Half-Finished Heaven

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Sinikka Langeland: The Half-Finished Heaven
Esistono, lo sanno bene gli elfi piuttosto che gli umani, paradisi finiti a metà. Uno di questi lo racconta -grazie anche alle liriche di Tomas Tranströmer -nella sua quarta esperienza nei solchi di ECM la norvegese Sinikka Langeland, regina del delicatissimo kantele, un'interessante variante del nordico dulcimer in stile cetra/arpa. L'altro è quello ormai certificato e creato dal signor Manfred Eicher che, più o meno dal centro dell'Europa, pontifica ormai da decenni una sorta di paradiso sonoro che, almeno nella misura creata con l'etichetta più "nobile" del mondo occidentale moderno, è un reale status sonoro riconosciuto sin dai suoi esordi, quale un espressivo unicum del mondo della discografia tutta.

Una delle più interessanti "invenzioni" di Eicher e della sua etichetta è stata quella di avere spesso messo in contrapposizione gli elementi più nobili, veri e profondi della tradizione folk con le libertà jazzistiche.

Primariamente strumentale (anche se molti dei brani contenuti in questo nuovo lavoro sono espressi in canto da una "classica," dolce quanto melanconica voce celestiale nordica), The Half-Finished Heaven è ricco delle vivide luci e ombre dei suoni che lo stesso Eicher fu il primo a diffondere nell'universo dai primi lavori di Terje Rypdal, Jan Garbarek, Ketil Bjornstad e simili. Come sempre splendide, le gemme migliori di questa nuova avventura del mondo sonoro del nord europeo, sono quelle che toccano l'anima, dove l'idioma ovviamente non convenzionale incontra le profondità del suono virtuoso in odor di jazz.

Appoggiata alle solide conoscenze degli ormai fidati compagni di viaggio di vecchie progettualità come il sassofonista Trygve Seim e il percussionista Markku Ounaskari, Sinikka ospita in questo lavoro anche la toccante viola di Lars Anders Tomter, vera e propria pietra miliare del suono violistico contemporaneo.

Il risultato? Quello "solito" in casa ECM... grande personalità, forte identificazione con il suono primordiale. Esplorazione davvero alternativa della tradizione, forse e soprattutto di quella che quasi ormai riconosciamo tale solo perché lo possiamo leggere nei libri, ma raramente la possiamo effettivamente ascoltare dal vivo o sui dischi.

Per altri versi, semplice gioco chimico capace però di far alzare i peli sulla pelle, vista la profondità posta in gioco, i tempi dilatati, il senso di "importanza" calato nel materiale sonoro. Musica distintiva e cadenzata, giocata tutta sui registri medio-bassi tranne ovviamente la voce che cala angelica dall'alto. Passi armonici che potrebbero anche annoiare se non ci fosse l'importante lavoro percussivo di Ounaskari a "reggere" la volta con rara bravura.

Suoni pastorali; quasi un abbecedario di inni dove il focus è giocato attorno alla luce immensa raccolta uno scrigno sonoro lontano -per fortuna -da futili quanto inutili etichette.

Un altro grande esempio di prestigiosa ECM con forse più libertà del solito. Qualcuno potrà affermare che "sì vabbè è la solita solfa." Liberi di farlo. Ma se qualcuno dice che questa è "musica brutta" allora è scemo ed è meglio che ascolti altro.

Questa è merce per visionari e per chi è capace di vivere ANCHE altra musica concedendo alle territorialità del suono le giuste emozioni e il senso di poesia che la musica, spesso, è capace come nessun'altra arte di portare con sé. Estasi estetica? Solo una parola più semplice e diretta: Nord.

Track Listing

Hare rune; The Light Streams in; The White Burden; The Half-Finished Heaven; The Woodcock's Flight; Caw of the Crane; The Tree and the Sky; The Magical Bird; Hymn to the Fly; Animal Miniatures; The Blue Tit's Spring Song; Animal Moment.

Personnel

Sinikka Langeland: kantele, voce; Lars Anders Tomter: viola; Trygve Seim: sax tenore; Markku Ounaskari: percussioni.

Album information

Title: The half-finished heaven | Year Released: 2015 | Record Label: ECM Records


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