Anat Fort Trio: The Berlin Sessions

Non credo esista oggi nel jazz un altro piano trio che operi stabilmente da 20 anni. La pianista israeliana Anat Fort l'ha formato nei primi anni duemila col bassista Gary Wang e il batterista Roland Schneider, registrando notevoli album per l'ECM (uno ampliato al nostro Gianluigi Trovesi) e la Sunnyside.

Come altri dischi usciti nel 2023, questo è stato registrato sul finire della pandemia covid, dopo i mesi d'isolamento forzato che hanno visto i tre partner confinati nelle loro abitazioni di Tel Aviv, New York e Berlino. Quando nell'aprile 2022 il trio di Anat è stato invitato a Monaco, per esibirsi al BMW Welt Jazz Awards, ha colto l'occasione per recarsi a Berlino e registrare in studio un "fiume" di musica, con l'entusiasmo di chi riacquista la libertà.

Il materiale è stato opportunamente diviso in due dischi. Il primo ha uno svolgimento più astratto e liberamente improvvisato: quattro brani precedono i sette momenti della "Jain Suite," ispirati dalle mostre sull'arte himalayana presentate dal Rubin Museum of Art di New York. Il secondo privilegia un'estetica più "tradizionale": temi originali, sensibili riletture di temi già nel repertorio del trio, famosi standard o brani pop come "Just the Way You Are" di Billy Joel.

Lo slancio visionario che caratterizza il libero incedere del primo compact sostiene un vorticoso flusso di idee, che prendono forma in costruzioni ora spigolose ora liricamente astratte: un'estetica mutuata dai due grandi maestri della pianista, Paul Bley e Paul Motian.

Se nella "Jain Suite" prevalgono melodie scarnificate, ambiguità armoniche e riflessioni introspettive, un approccio meno sperimentale caratterizza i brani del secondo compact a partire dalla melodica leggerezza di "Breeze." Ma tutto il percorso successivo è caratterizzato da un dialogo elegante, rispettoso dei valori del moderno piano trio. Questo senza abbandonare lucidità e tensione narrativa come testimoniano la stupenda esecuzione di "All the Things You Are," la lirica interpretazione della preghiera ebraica "Oseh Shalom" e astratto camerismo di "Back to the Future."

Album della settimana.

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