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From Wolves to Whales: Strandwal
ByIl prolifico Wooley, sempre allo scandaglio di ampi stimoli espressivi e stilistici nella musica sia improvvisata che strutturata, doveva avere nel frattempo ricevuto ispirazione dal quartetto di impianto ornettiano con tromba, sax alto, contrabbasso e batteria. Al punto che lo aveva ulteriormente praticato con risultati diversi ed eccellenti, pubblicando sotto proprio nome, con analogo organico strumentale, il CD Knknighgh, che coinvolgeva il sax alto di Chris Pitsiokos, il contrabbasso di Brandon Lopez e la batteria di Dré A. Hočevar.
La pubblicazione integrale del lungo concerto olandese di Strandwal è quanto mai opportuna, perché fotografa la splendida forma del quartetto, in grado di esprimersi con assoluta agilità, coesione espressiva, unità di intenti. Quattro brani sono spalmati in quasi ottanta minuti di musica: due si avvicinano alla mezz'ora, gli altri due ruotano attorno ai dieci minuti. Nonostante la lunghezza dei due episodi dilatati e l'impianto basato totalmente sull'improvvisazione, non c'è estensione esasperata di interventi solistici o di episodi, e allo stesso modo non ci sono tempi morti.
Tutto si svolge con estrema concentrazione, varietà, consapevolezza di una forma che si va creando e modificando in modo collettivo. La sintonia è assoluta. Non ci si poteva aspettare di più da questi giganti dell'improvvisazione. Per fare un esempio, "Hook and Cod," che apre il concerto con i suoi ventinove minuti abbondanti, vede avvicendarsi nell'arco dei primi sette minuti una serie di episodi che passano rapidamente dal denso collettivo iniziale, con fitto dialogo a quattro, all'abrasivo e acidulo intervento di Rempis (poco più di un minuto), al lavoro rovente e avvitato della tromba (anche qui meno di due minuti), alla prodigiosa ricerca timbrica di Niggenkemper con l'archetto, che porta a un ribaltamento del climax, dentro un'atmosfera rarefatta in cui tutti plasmano impasti timbrici.
Questo è solo un esempio della straordinaria, incisiva capacità costruttiva del quartetto, una capacità spontanea e nel contempo consapevole, controllata e libera, individuale e collettiva. C'è un senso di densità espressiva, di urgenza che percorre tutta la performance e impregna la reciproca stimolazione, la sintonia asciutta, ricca di nervature, tenace anche nei momenti in cui la tensione si allenta, si rilassa, si addentra in episodi sussurrati. L'altro brano di ampie dimensioni, "Spaarne," si sviluppa su premesse più liriche. Ma anche in questo caso il carattere degli episodi è in continua metamorfosi. Ai brevi e incisivi interventi solistici si alternano insiemi densi di contrasti. E nel finale si sfocia in uno strepitoso, trascinante free-bop.
La forza di quel concerto straripa e colpisce l'ascoltatore, trasmettendo, pur nella cornice circoscritta dei CD, quanto il pubblico e i musicisti abbiano potuto sperimentare in quella serata di grazia. Tratto dallo stesso tour europeo del quartetto, segnaliamo Dead Leaves Drop, pubblicato dall'etichetta Dropa, preso da un concerto ad Antwerp, in Belgio, e pubblicato solo su LP.
Album della settimana.
Track Listing
CD 1:
Hook and Cod; IJ.
CD 2:
Spaarne; For Kenau.
Personnel
Album information
Title: Strandwal | Year Released: 2019 | Record Label: Aerophonic Records
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