Steve Lacy, le sue composizioni angolose, il canto aspro ed intrigante del suo sax soprano. Appoggiandosi al musicista italiano che più si avvicina alla poetica di Lacy (Roberto Ottaviano), la cantante Gianna Montecalvo ci propone un album che è un accorato omaggio all'arte del sassofonista di New York. Nelle note di copertina, la cantante scrive che "Era già tutto pronto, lo studio di registrazione prenotato, le prove già svolte, quando Roberto Ottaviano mi ha comunicato con un filo di voce la morte di Steve Lacy". Una situazione particolarmente coinvolgente dal punto di vista emozionale, che traspare evidente nell'album, sempre molto ben centrato (e concentrato), ma che non manca tuttavia di momenti di delicata ironia e leggerezza. Le composizioni sono infatti interpretate con buona aderenza allo spirito originale, cui il quintetto aggiunge un tocco di swing in più, rendendo il tutto più diretto ed orecchiabile.
Si passa dalle tipiche strutture di Lacy (Napping, I Do Not Believe) ad atmosfere più introspettive (Art, Agenda), fino ad aperture quasi solari (Flakes, Blue Baboon), per chiudere su una composizione di Gianni Lenoci, sulla quale sono incastonati i versi che impreziosivano le note di copertina di The Forest and Zoo, album storico di Lacy.
Un lavoro intenso, come intensa era la musica di Lacy.
Track Listing
1. Napping; 2. Blues For Aida; 3. Prospectus; 4. Art; 5. Agenda; 6. Gospel; 7. Somebody Special; 8. Bone: 9.
Flakes; 10. I Do Not Believe; 11. Blue Baboon; 12. Steve’s Mirror (G. Lenoci)
Tutti i brani sono di Steve Lacy ad eccezione della traccia nr. 12
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