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Kenny Wheeler Legacy: Some Days Are Better: The Lost Scores
BySi tratta di un ambitoquello della musica per ensemble allargatiche Wheeler ha più volte curato nella sua vasta produzione artistica, a cominciare da Windmill Tilter (suo primo disco del 1968) fino a giungere a Music for Large and Small Ensembles (autentico capolavoro del 1990), passando per Song for Someone e per le altre registrazioni degli anni Settanta, tra cui quelle fondamentali realizzate per la BBC.
Nel vasto organico impegnato in Some Days Are Better: The Lost Scores, sono protagonisti musicisti della britannica Royal Academy of Music Jazz Orchestra e dell'Orchestra di jazz della Frost School Music di Miami, sotto la direzione, rispettivamente di Nick Smart e John Daversa, che collettivamente, e significativamente, hanno scelto di chiamare il progetto Kenny Wheeler Legacy. Ma ritroviamo anche musicisti che avevano incrociato Wheeler in alcuni dei momenti appena citati, e ci riferiamo alla cantante Norma Winstone e al sassofonista Evan Parker. Così come occorre notare la presenza di Chris Potter, sassofonista presente in What Now?, altro disco che Wheeler realizzò in quartetto nel 2004, e di alcuni ospiti speciali come Etienne Charles, James Copus, Ingrid Jensen, Brian Lynch, e Shelly Berg.
La questione della continuità avuta da Wheeler in quasi cinquant'anni di registrazioni riguarda non solo i musicisti della cui collaborazione si è a lungo avvalso, ma anche il materiale da lui composto, costituito in parte da autentici brani-laboratorio che sono stati riproposti su disco più volte (interamente o per parti) e in forma sempre diversa.
Some Days Are Better: The Lost Scores continua inevitabilmente su questa linea, riproponendoci arrangiamenti di brani tratti da differenti fasi della carriera del trombettista canadese. Ma questo disco risulta particolarmente riuscito anche perché ci restituisce l'essenza della musica di Wheeler, una perfetta combinazione di lirismo ed abbandono creativo con temi che, oltre ad essere caratterizzati dalla bellezza della linea melodica, offrono intriganti finestre per momenti di improvvisazione totale; va evidenziato, inoltre, quanto qui si ritrovi la presenza del tema del canto/controcanto, di cui Kenny Wheeler è stato un autentico maestro grazie allo studio della musica barocca condotto sin da quando, giovanissimo, si trasferì in Inghilterra diventando una delle figure di spicco della scena musicale europea per il jazz e la musica improvvisata.
In un disco che va goduto tutto nella sua interezza, ci piace comunque evidenziare, come momenti più meritevoli di attenzione, il duetto improvvisato da Norma Winstone ed Evan Parker nella "Some Days Are Better Suite," ancora la voce dalla Winstone e il sax tenore di Chris Potter in "Sweet Yakity Waltz" e una bellissima versione di "Introduction to No Particular Song," opportunamente introdotta e chiusa da quel breve scherzo che aveva segnato la conclusione di "Heyoke," la prima traccia di Gnu High, fondamentale disco del 1975. Perché ogni frammento della musica di Kenny Wheeler va sempre considerato come parte di un universo di infinita bellezza.
Disco della settimana.
Track Listing
Smatta; Some Days Are Better Suite; Dallab; Sweet Yakity Waltz; D.G.S.; Song for Someone; C.P.E.P.; Who’s Standing in My Corner; Introduction to No Particular Song; Some Doors Are Better Open; Everybody Knows It.
Personnel
John Daversa
trumpetNick Smart
trumpetShelly Berg
pianoEtienne Charles
trumpetIngrid Jensen
trumpetBryan Lynch
drumsEvan Parker
saxophone, sopranoChris Potter
saxophone, tenorNorma Winstone
vocalsImmy Churchill
vocalsMaria Quintanilla
vocalsEric Law
saxophoneDonovan Haffner
saxophone, altoEmma Rawicz
saxophoneNoah Chiari
saxophoneBrinley Heywood-Snell
trumpetMichael Dudley
trumpetGabriel Taylor
trumpetJames Copus
trumpetJoe Evans
tromboneAdditional Instrumentation
The Kenny Wheeler Legacy features The Royal Academy of Music Jazz Orchestra, directed by Nick Smart; Frost Jazz Orchestra, directed by John Daversa; Conducted by: Nick Smart (tracks 1, 3, 4, 6, 7, 9, 10, 11) John Daversa (track 2); Voice: Immy Churchill (tracks 1, 9); Maria Quintanilla (tracks 6, 11); Saxophones: Eric Law, alto saxophone (track 2, 3, 5, 6, 9, 11); Donovan Haffner, alto saxophone (tracks 1, 4, 7, 8, 10); Emma Rawicz, tenor saxophone (track 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 9, 10, 11), soprano saxophone (track 1); Noah Chiari, baritone saxophone (track 1, 5); Trumpets: Brinley Heywood-Snell, (tracks 3, 4. lead trumpet, tracks 1, 2, 6, 7, 9, 10, 11); Michael Dudley (tracks 1, 2, 6, 7, 9, 10, 11. lead trumpet, tracks 3, 4); Gabriel Taylor, (tracks 1, 2, 3, 4, 6, 7, 9, 10, 11); James Copus, (tracks 9, 11); John Daversa, (tracks 1, 4); Trombones: Joe Evans, (tracks 2, 6, 7, 9. lead trombone, track 1, 3, 4, 10, 11); Sam Keedy (tracks 1, 2, 3, 4, 7, 10, 11. lead trombone, track 6, 9); Izzi Guzman, (tracks 1, 2, 3, 4, 6, 9, 10. lead trombone, track 7, 11); Ismael Aasgard, (tracks 1, 2, 4, 7, 9, 10, 11); Kevin Bryson, bass trombone (tracks 1, 2, 3, 4, 6, 7, 9, 11); Tuba: Harry Maund, tuba (tracks 1, 2, 3, 4, 6, 7, 9, 10, 11); Rhythm Section: Josh Beck, piano (tracks 2, 5, 10) and Fender Rhodes (tracks 1, 3, 4, 6, 7, 9, 11); Scottie Thompson, piano (tracks 1, 4, 6, 7, 8, 9, 11) and Fender Rhodes (tracks 2, 10); Niklas Lukassen, double bass; Ananda Brandão, drums (tracks 2, 3, 5, 6, 9, 11); Jacob Smith, drums (tracks 1, 4, 7, 8, 10).
Album information
Title: Some Days Are Better: The Lost Scores | Year Released: 2025 | Record Label: Greenleaf Music
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