Swallow/Talmor/Nussbaum: Singular Curves

Tre generazioni a confronto -Steve Swallow classe 1940, Adam Nussbaum 1955, Ohad Talmor 1970 -ma non si direbbe. I tre musicisti suonano come vecchi amici che si incontrano dopo lungo tempo e ritrovano immediatamente il linguaggio della sobrietà, dell'eleganza, della misura, non una frase di troppo, non una parola fuori posto, segni appena accennati, ammiccamenti che valgono un discorso, la rilassatezza di sapersi in buona compagnia.

Ma Singular Curves è tutto meno che una registrazione asettica e senz'anima, superficiale o eccessivamente intimista, perché bellezza ed emozioni palpitano nelle composizioni e negli strumenti. Le composizioni, a firma prevalente di Swallow e Talmor sono modelli di eleganza, forma e di logica e nello stesso tempo aperte al punto giusto per poter essere ravvivate e rilette dalla sensibilità dei musicisti. Gli strumenti sono colti nella loro essenza timbrica ed esaltati nella loro vena melodica.

Il basso a cinque corde di Swallow canta come una chitarra e sprigiona swing come un contrabbasso, con sonorità pastose e vellutate. Il sax tenore di Talmor è debitore della lezione di Lee Konitz, partner di lunga data e mentore del giovane sassofonista-arrangiatore di origine israeliana, fraseggio essenziale e lucidità di pensiero in primo piano. La batteria di Nussbaum è splendidamente morbida, mobile e propositiva, motore discreto di un trio circondato da un alone di classicità ma profondamente attuale.

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