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Massimo De Mattia: Resonance

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Massimo De Mattia: Resonance
Costruito nel 1865, il cotonificio Makò è stato per oltre un secolo un polo fondamentale per Cordenons, sul cui territorio si erge, e anche per Pordenone, del quale la cittadina friulana è satellite. Chiuso nel 1989, è da allora in abbandono e da tempo al centro di proposte di recupero che oscillano tra la speculazione e la destinazione pubblica. Anche per sostenere questa seconda opzione, il flautista pordenonese Massimo De Mattia, non nuovo alle performance in solitudine, ha deciso di registrare al suo interno un lavoro nel quale, oltre al suo flauto, utilizza found objects, cioè materiali presenti dentro le sale diroccate dell'ex stabilimento, che percuote, scalcia, fa vibrare e risuonare mentre suona il proprio strumento.

Il disco consta di poco più di mezz'ora di musica, improvvisata e liberissima, che si avvale dell'impressionante e suggestiva risonanza del luogo —da cui il titolo—accresciuta dai suoni degli "oggetti," che conservano la ruvida brutalità della loro origine, ma si integrano con quelli del flauto sia strutturalmente —in alcuni momenti De Mattia li usa nelle pause, in altri come supporti ritmici, in altri ancora li alterna alle note, quasi fosse un dialogo —sia timbricamente —la nitidezza del flauto, specie sulle note alte, contrasta virtuosamente con l'asprezza degli oggetti percossi o rotolanti, ancor più a cagione delle eco prodotte dagli ampi spazi vuoti.

Dei dieci brani, nove compongono idealmente una suite, o comunque una narrazione, coerente al mutare dei tempi e delle forme espressive: comune è l'atmosfera, sempre meditativa anche al crescere della velocità e della dinamica, tal che vibrati, soffi, strappi, emissioni vocali hanno sempre un significato sintattico nello sviluppo del tessuto sonoro. Tra i tanti momenti potremmo prendere a esempio "The Smell Out Here," aperto e poi attraversato da un rimescolarsi di oggetti metallici, nel quale il flauto prima si insinua con linee quasi liriche, poi prende a interagire ritmicamente, infine accresce la drammaticità con emissioni vocali, percorso narrativo che prosegue e diventa più nervoso e teso nel successivo "Asbestos."

L'ultima traccia, il cui titolo rimanda velatamente alla lunga storia di quello stabile oggi in abbandono, è invece la sovrapposizione stratificata di tutte le altre, prodotta in fase di missaggio con l'arrangiamento di Claudio Zambenedetti: un'idea singolare che dà vita a qualcosa di completamente diverso, con le linee del flauto che da un lato si intrecciano, così come i suoni degli "oggetti," in modo sicuramente caotico, dall'altro però evocano in forma nuova la medesima situazione sonora, ambientale ed emotiva attraversata per il resto del disco.

Per originalità, sonorità e suggestione, un disco bellissimo.

Album della settimana.

Track Listing

Try to See the Grace; Remember Nature; Resonance; Ouroboros; The Smell Out Here; Asbestos; Burnt Plastic Bodies; Nowhere to Hide; Elegy; TEMPUS EDAX RERUM.

Personnel

Additional Instrumentation

Massimo De Mattia: found objects

Album information

Title: Resonance | Year Released: 2025 | Record Label: Aut Records

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