Emiliano D'Auria: The Baggage Room Vol.2 – Meanwhile

Meanwhile è il secondo capitolo del progetto The Baggage Room, la svolta espressiva del pianista marchigiano, che fonde la vivacità ritmica e timbrica del jazz contemporaneo statunitense con l'impronta melodica già espressa nello Jano Quartet.

Registrato a Monaco di Baviera nel novembre 2024, l'album conferma la presenza del trombettista Philip Dizack e del sassofonista Dayna Stephens ma introduce una nuova sezione ritmica, nelle figure di Jacopo Ferrazza al contrabbasso e Kush Abadey alla batteria.

L'ispirazione iniziale del leader nasce dalle sensazioni avute nella "Baggage Room" di Ellis Island, il locale dove gli immigrati europei del primo novecento depositavano i bagagli in attesa del visto d'ingresso negli Stati Uniti. La riflessione sull'esperienza umana dell'immigrazione e il difficile cammino dell'integrazione ispira questo secondo volume, che presenta undici nuovi temi composti dal pianista, eccetto "Distance," scritto da Jacopo Ferrazza.

Anche in questo lavoro le prime cose che colpiscono sono la freschezza melodica dei temi, in percorsi ricchi e articolati: leggerezze cameristiche, libera improvvisazione e qualche richiamo al quintetto Davis/Shorter si fondono con la libertà del jazz contemporaneo.

È un viaggio intriso di nostalgia, dove prevalgono brani lirici o ballad di forte tensione narrativa come "Distance" (un ricco intervento di Ferrazza), "Savoring Life's Journey," "Chasing the Flicker" (luminosi assoli di D'Auria e Stephens), "Meanhile," "Echoes of the Past" (un Dizack intensamente espressivo sull'iterativa sequenza del pianoforte). La suggestione timbrica dell'insieme è esaltata dal connubio tra i differenti approcci lirici di Stephens e Dizack. La sezione ritmica è raffinata e leggera ma ha la possibilità d'esplodere nel serrato "Half Dreaming."

Uno dei migliori dischi dell'anno.      

Disco della settimana.

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