Giorgio Distante: R.A.V.

Sono sicuramente significativi i contributi nei diversi brani delle chitarre di Valerio Daniele, del violoncello di Redi Hasa, del contrabbasso di Giorgio Vendola e del violino di Roberta Mazzotta, ma R.A.V. è un album solista marchiato Distante. Per concezione filosofica, per l'idea che sorregge l'intero progetto, perché il musicista salentino si mette a nudo, con la tromba come materia prima, e con i software da lui creati e utilizzati come frontiera elettronica da oltrepassare nelle sue rigidità strutturali e nelle sue intrinseche staticità ritmiche.

Il soffio umano, che il percorso tra labirinti e stantuffi di ottone trasforma, con una sorta di gioco di prestigio, in note, deve fare i conti con incalzanti ritmiche drum&bass, con distorsioni e manipolazioni elettroniche che ne ampliano a dismisura gli orizzonti. Si viene a definire così un immaginario sonoro dai risvolti assolutamente contemporanei, che evoca immagini di un possibile futuro ma che trae nutrimento ed ispirazione da mondi arcaici e misteriosi.

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