Mauricio Kagel: Quirinus’ Liebeskuss “Alles wechselt” (All things change) / Serenade / Doppelsextett

Prendete “Quirinus’ Liebeskuss”, per ensemble vocale e strumenti, su testo di uno sconosciuto poeta barocco tedesco, Quirinus Kuhlmann (1651-1689). Le parole sono completamente folli perché il testo è costruito su una sequenza ininterrotta di enumerazioni di oggetti. Eppure la costruzione musicale attorno ad una sequenza martellante e ripetitiva di un ritmo originale, variegato e quasi sincopato, conferisce al pezzo una bellezza musicale rara. Il gioco sul ritmo, ancora sul brutto e sul bello musicale, innalza un sorta di pendolo musicale del moto perpetuo, in “cui l’eterno tick-tock risulta sensibilmente disturbato”.

“Serenade” è una riflessione, non esilarante, sul genere. Interessante l’interplay contrastante tra flauti, chitarre (mandoli, banjo) e percussioni. “Doppelsextett” per ensemble strumentale (sei legni e sei corde, ad esclusione di clarinetto e viola) è decisamente più accattivante per il tipo di risulzioni, combinatorie, che Kagel adotta. Forte e ancora molto marcata la voglia di preservare le identità personali, timbriche e musicali degli strumentisti.

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