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Quartet (Santa Cruz) 1993

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Anthony Braxton
Quartet (Santa Cruz) 1993
HatOlogy
Valutazione: * * * * ½

Riedizione scissa in due volumi dell'omonimo doppio CD edito a tiratura limitata nel 1997, quest'opera fotografa in maniera esemplare la fase estrema del grande quartetto che Anthony Braxton diresse a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta, verosimilmente l'unico in grado di rivaleggiare con quelli storici degli anni Settanta, con Kenny Wheeler o George Lewis alternativamente come secondo fiato, e la coppia Dave Holland/Barry Altschul a completare i ranghi.

Qui, al posto dell'ottone di turno, c'è un pianoforte, e le differenze, ovviamente, si avvertono. Andrà intanto precisato che le varie compositions snocciolate in copertina di fatto si riuniscono in quattro lunghi flussi (o contenitori) sonori, due per CD, dalla mezz'ora circa in su, per una durata di due ore e venticinque minuti totali.

Volendo entrare un po' più nel dettaglio di una materia tanto corposa, articolata, a tratti magmatica, diciamo subito che per alternanza di umori e situazioni, dinamiche interne e solidità complessiva, siamo in presenza del Braxton maggiore, quello che non indugiava in eccessive strizzate d'occhio a minimalismi e iterazioni varie, né imponeva ai suoi coéquipiers griglie strutturali e compositive troppo strette, a volte persino un po' pretestuose.

Qui c'è una storia piena, coinvolgente, uno svolgimento che come sempre privilegia scarti netti e—spesso—spigoli vivi, sonorità ora più liquide (specie quando Braxton imbraccia il sopranino o il flauto, ben di rado altrettanto esplorato nella sua pur vasta produzione) ora più grumose, gorgoglianti, antigraziose. Largo spazio è lasciato ai partner, che oltre a costituire un costante propellente per la coralità della musica, hanno spazi personali generosi, specie—va da sé—Marilyn Crispell, che cavalca ampie sezioni come l'amazzone più autorevole, con Mark Dresser che snellisce pressoché regolarmente la silhouette della musica quando è lui a condurre le danze, e Gerry Hemingway che ribadisce in ogni frangente la sua sapienza percussiva (dinamica e coloristica, soprattutto).

Imperdibile.

Brani:
1st Set: Comp. 159 + (30 + 108a); Comp. 40(o); Comp. 69f ; Comp. 173; Comp. 69(o); Comp. 52.
2nd Set: Comp. 172; Comp. 161; Comp. 69m; Comp. 23c; Comp. 124 + (108c+147).

Musicisti:
Anthony Braxton: sax alto e sopranino, clarinetto, clarinetto contrabbasso, flauto; Marilyn Crispell: pianoforte; Mark Dresser: contrabbasso; Gerry Hemingway: batteria, marimba.

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