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Michael Gibbs and the NDR Big Band: Play a Bill Frisell Set List / In My View

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Michael Gibbs è stato un protagonista del jazz britannico di fine anni sessanta/inizio settanta, ma il suo brillante esordio come orchestratore non ha avuto i riconoscimenti che meritava. Il suo primo disco Michael Gibbs e il successivo Tanglewood 63 sono opere ricche d'immaginazione, che seguono di poco le sperimentazioni elettriche di Don Ellis e anticipano di qualche anno Svengali e There Comes a Time di Gil Evans.
Nelle sue orchestre di allora (veri organici di sogno, comprendenti Kenny Wheeler, John Surman, Jack Bruce, Alan Skidmore, Gordon Beck eccetera) il jazz si tingeva di ritmi e colori presi dal rock, assimilandone la netta scansione ritmica, e aggiungendo il gusto per gli eccessi timbrici di Stan Kenton, Mike Westbrook e Don Ellis. Da allora, eccettuata la collaborazione con Gary Burton, la presenza di Gibbs sulla scena del jazz è stata di basso profilo, con un'attività dedicata prevalentemente all'insegnamento e alle collaborazioni.
Se consideriamo l'ultimo decennio, da Back in the Days, inciso nel 2003 con l'NDR Big Band a queste nuove registrazioni con l'orchestra tedesca c'è solo Mike Gibbs + Twelve Play Gil Evans (Whirlwind Recordings, 2013). Sono eccezioni in una discografia davvero limitata.

Quell'esordio con la formazione di Amburgo si arricchisce oggi di due nuove splendide produzioni, pubblicate simultaneamente. Seguendo le consuetudine dell'orchestra di ospitare artisti di primo piano, il primo album -Play a Bill Frisell Set List -vede la presenza del chitarrista di Baltimora e del batterista Jeff Ballard in tutti i brani. Nel secondo -In My View -abbiamo i batteristi Adam Nussbaum e Gene Calderazzo ma va sottolineata la presenza del magistrale sassofonista Christof Lauer (presente in entrambi i dischi) e dei notevoli trombettisti Ingolf Burkhardt e Claus Stötter}}.

Michael Gibbs and the NDR Big Band
Play a Bill Frisell Set List
Cuneiform Records
Valutazione: * * * * ½

Registrato live all'Überjazz Festival il 26 ottobre 2013, il concerto non prevedeva una documentazione discografica ma la relazione tra Bill Frisell, Jeff Ballard e l'orchestra s'è rivelata talmente ricca da far decidere in questo senso. Stimolato dalla variopinta scrittura di Gibbs, il chitarrista reinterpreta alcuni brani del suo repertorio in modo quanto mai fantasioso, offrendo una delle prove più felici degli ultimi anni.

Tra Gibbs e Frisell corre una lunga amicizia, che risale a quando il primo era suo insegnante a Berklee. Negli anni seguenti non sono mancate le collaborazioni, come dimostra l'incisione di Big Music, altro progetto dell'orchestratore.
Ques'incisione è però speciale visto che il chitarrista è il principale solista dell'orchestra, tra l'altro per la prima volta nella sua carriera. In alcuni brani la vicinanza alle concezioni di Gil Evans è evidente e si caratterizza in lunghi interventi solisti che si sviluppano sopra raffinati fondali, con impasti incentrati sul contrasto ance-ottoni. Un esempio sono "Throughout," l'evansiano "Las Vegas Tango" e in parte "Monica Jane." In altri momenti l'orchestra si apparta, lasciando ampio spazio all'intervento del chitarrista ("Subconscious Lee") o al dialogo tra questi e Blade ("Misterioso").

In altri brani (il beatlesiano "You've Got to Hide Your Love Away") si fanno avanti suggestioni pop, oppure si guarda alla tradizione orchestrale Swing ("Benny's Bugle," "Freddy's Step").

Come si vede, un percorso variegato e ricco di colori, che spazia dalla tradizione orchestrale mainstream a situazioni più avanzate, come dimostra l'intenso dialogo chitarra/orchestra di "On the Lookout/Far Away," uno dei brani più riusciti.



Michael Gibbs and the NDR Big Band
In My View
Cuneiform Records
Valutazione: * * * *

Registrato nell'arco di tre anni, nei momenti liberi dell'orchestra, In My View è un altro pregevole esempio delle doti di scrittura di Gibbs. Anche se gli interventi solisti non mancano, stavolta il ruolo di protagonista è svolto da tutta l'orchestra, in un percorso variopinto che spazia da momenti swinganti con elettrizzanti giochi di sezione a brani caratterizzati da lunghe sequenze iterate. È qui che il gusto aristocratico di Gibbs per i contrasti dinamici e timbrici, trova le occasioni migliori per esprimersi.

Un esempio calzante sono "As A Matter of Fact," "Spanish Sketch," "Ida Lupino" o "Goodbye" che si caratterizzano come i brani migliori del disco. Un altro momento memorabile, forse troppo vicino alle concezioni evansiane ma davvero splendido, è "Mood," costruito sulla magistrale relazione tra il sax tenore di Christof Lauer e il collettivo orchestrale. Meno interessanti abbiamo trovato invece le rivisitazioni, con accenti rock, di "Misterioso" e "Ramblin'"

Elenco dei brani:

Play A Bill Frisell Set List: Throughout; Las Vegas Tango; Subconscious Lee; On The Lookout/Far Away; Misterioso; Monica Jane; You've Got To Hide Your Love Away; Benny's Bugle; Freddy's Step.

In My View: 'Tis As It Should Be; As a Matter of Fact; Ida Lupino; Spanish Sketch; Mood; Misterioso; Ramblin' ; So That's That; Goodbye.

Musicisti:

Play A Bill Frisell Set List: Thorsten Benkenstein, Ingolf Burkhardt, Felix Meyer, Michael Leuschner: tromba; Dan Gottshall, Klaus Heidenreich, Stefan Lottermann, Ingo Lahme: tromboni, tuba; Fiete Felsch, Peter Bolte, Christof Lauer, Lutz Büchner, Thomas Gramatzki: sassofoni, flauto, clarinetto; Vladyslav Sendecki: pianoforte; Stephan Diez: chitarra; Ingmar Heller: contrabbasso; Marcio Doctor: percussioni. Michael Gibbs: direzione, arrangiamenti; Ospiti: Bill Frisell: chitarra; Jeff Ballard: batteria

In My View: Thorsten Benkenstein, Ingolf Burkhardt, Claus Stötter, Reiner Winterschladen, Claas Überschaer: trombe, flicorni; Fiete Felsch, Peter Bolte, Christof Lauer, Lutz Büchner, Frank Delle: sassofoni, clarinetti, flauti; Dan Gottshall, Klaus Heidenreich: tromboni; Stefan Lottermann, Ingo Lahme, Sebastian Hoffmann, Robert Hedemann (tuba), Vladyslav Sendecki, Boris Netsvetaev: pianoforte; Sandra Hempel: chitarra; Ingmar Heller (contrabbasso); Adam Nussbaum, Gene Calderazzo: batteria; Marcio Doctor: percussioni. Michael Gibbs: direzione, arrangiamenti

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