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La Elemental Music ristampa il catalogo della Xanadu Records

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Grazie a produttori illuminati come Don Schlitten, il jazz degli anni Settanta ebbe modo di sottrarsi alle facili contaminazioni del rock o bossa nova. Il catalogo della sua label indipendente, la Xanadu, testimonia la capacità di attrarre con rispetto della tradizione il nuovo pubblico del jazz, riservando ampio spazio ai cosiddetti musician's musicians: artisti di culto per colleghi e addetti ai lavori, ma poco noti al grande pubblico. La riedizione di queste gemme da parte della Elemental, tutte concentrate tra il 1975 e il 1980, costituisce uno degli eventi jazzistici più rilevanti degli ultimi tempi.

Vari elementi concorrono a rendere queste ristampe appetibili per i collezionisti: oltre alla qualità della musica, una seducente veste grafica, il rispetto filologico delle copertine, le accurate note discografiche. Non ci sono aperture al free o altri esperimenti, in favore di una sana tradizione jazzistica.

Al Cohn, Jimmy Rowles
Heavy Love
2015
Valutazione: * * * * ½

Il CD del duo Al Cohn/Jimmy Rowles è esemplificativo dell'estetica perseguita da questa collana editoriale, dove la forza delle idee non cede il passo alla sfida muscolare della session informale. Con grande classe i musicisti spaziano dal duetto dialogico alla successione di assoli accompagnati, lasciando sempre il segno.

Jimmy Heath
Picture of Heath
2015
Valutazione: * * * * *

Imperdibile risulta il progetto solistico di Jimmy Heath: esemplare per gusto, raffinatezza e leggerezza di invenzione. I colori del bop sono il terreno d'elezione di una vibrante espressività, posta al servizio di un cuore palpitante. Ascoltare Heath, forse il sassofonista più sottovalutato nella storia del jazz, è sempre una esperienza appagante che riconcilia l'ascoltatore con questa estetica musicale. Ed è davvero difficile sottrarsi al fascino ammaliante di composizioni come la title-track o "For Minors Only."

Barry Harris
Plays Tadd Dameron
2015
Valutazione: * * * * *

C'è un affascinante lavoro di scavo intorno alla melodia nel disco di Barry Harris. Alcune delle pagine più memorabili di Tadd Dameron come "Lady Bird" o "Our Delight" rivivono così di una luce nuova. Il suo pianismo trasversale si libra leggero attraverso le raffinate composizioni, per agganciare le coordinate di uno swing profondamente radicato nel bop. C'è una bella coesione, un piacevole equilibrio sonoro in questo trio, impreziosito dal tocco elegante del leader. Contrabbasso e batteria innescano preziose tessiture armoniche, grazie alla prova dinamica diGene Taylor e Leroy Williams.

Sam Most
From the Attic of My Mind
2015
Valutazione: * * * ½

Eleganza ed eccelse qualità tecniche informano il flautista Sam Most, abile nel muoversi con seducente equilibrio in un contagioso interplay ricco di swing con i compagni di viaggio. La sua è una composita cifra stilistica, che integra note lunghe e trasognate all'interno del linguaggio post-boppistico. Ne scaturisce una musica ben congegnata attorno alle sapide composizioni originali, assai rilevanti per loro eterogeneità.

Xanadu All Stars
Night Flight to Dakar
2015
Valutazione: * * * *

L'alto livello artistico segna anche il concerto senegalese delle Xanadu All Stars, dall'alto di un controllo tecnico ragguardevole che volge i lunghi brani proposti in bozzetti di squisita musicalità. L'ascolto del CD vale ancora una volta a rammentarci che parole come interplay o collettivo hanno un valore fondamentale nel jazz.

Albert Heath
Kwanza
2015
Valutazione: * * * *

Guarda ancora all'Africa il batterista Albert Tootie Heath, in una proposta altamente consigliabile dove il carisma del leader ben si combina con la struttura aperta dei temi. Gli arrangiamenti lineari si susseguono con fantasia melodica e invidiabile slancio ritmico, divenendo una vetrina per l'eccelso solismo di Curtis Fuller.

La recensione delle ristampe Xanadu continua in altre due parti dedicate, rispettivamente, a sassofonisti e a pianisti e chitarristi.

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