Nacka Forum: Peaceful Piano

Dopo una serie di album che hanno marchiato a fuoco la scena svedese, dopo aver presenziato nelle playlist di mezzo mondo, dopo acclamati tour in USA, Giappone, Europa e Scandinavia ecco che viene dato alle stampe, naturalmente per la benemerita Moserobie, Peaceful Piano, l'album che celebra il venticinquesimo anniversario di Nacka Forum. Per l'occasione Jonas Kullhammar e soci presentano nuove composizioni e in due degli otto brani ospitano il sassofonista Lars-Goran Ulander, decano del jazz svedese, ricordato per alcune leggendarie incisioni degli anni sessanta.

Ritroviamo in Peaceful Piano tutti gli ingredienti che hanno contrassegnato nel corso degli anni la musica del quartetto. Una mirabile miscela di libera improvvisazione e cantabilità, di energia rock e di creatività jazz, di paesaggi sonori sognanti e riff assassini, il tutto espresso con grande potenza espressiva e altrettanto grande controllo degli equilibri formali. Come ben evidenziato già dal primo brano: i due fiati solitari che vagano liberi nello spazio, la sezione ritmica che li prende per mano, detta il groove e prepara il terreno per i loro incroci pericolosi, non perdendo mai di vista una contagiosa linea melodica.

I ritmi caraibici di "A Crank of Mu" intraprendono presto una direzione inaspettata grazie ai registri acuti del sax soprano di Kullhammar e il dialogo spiritato con la tromba di Goran Kajfes, "Othello" è una miscela esplosiva di drum and bass e free music, "Gronland" una meravigliosa ballad. Ciascuno degli otto brani presenta caratterizzazioni piuttosto eterogenee che trovano un magico equilibrio nel mosaico definitivo, con una menzione speciale agli oltre nove minuti di "Jemeel." Probabilmente ispirato al sassofonista Jemeel Moondoc il brano ha l'andamento lento e dinoccolato di una carovana nel deserto, la tromba di Kajfes e il contrabbasso di Johan Berthling fanno meraviglie, la pulsazione ritmica di Kresten Osgood conferisce il perfetto grado di elasticità, e il flusso sonoro conduce l'ascoltatore in un viaggio meraviglioso tra esotismo e rimandi agli storici The Blue Notes.

Album della settimana.

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