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Matt Bauder: Paper Gardens

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Matt Bauder: Paper Gardens
Ha suonato, fra i tanti, con Anthony Braxton, Bill Dixon, Rob Mazurek, Roscoe Mitchell, mentre fra le innumerevoli influenze cita, alla spicciolata (e anche qui fra tante altre), Morton Feldman, Archie Shepp, Prince, Marvin Gaye, Otis Redding, Sonny Rollins, John Cage, Jimmy Giuffre, Lester Young, Lester Bowie, David Bowie, Lenny Tristano, Albert Ayler, Edgard Varèse, Ornette Coleman, Tom Waits, Lee Konitz. E' il sax/clarinettista newyorchese Matt Bauer, firmatario di questo strano album, di una coerenza stringente quanto, per altri versi, contraddittorio.

La coerenza sta nel rigore assoluto (la monoliticità, tutto sommato) strutturale che attraversa le undici "Tracks" che lo compongono: un procedere sopra un fondale - un canovaccio - fatto (e fitto) di note lunghe, unisoni a due o più voci (il tutto generalmente ovattato, torvo, scuro, re-iterato in una sostanziale fissità), rimuginazioni/ruminazioni sempre lì attorno. Magari per un intero brano. Poi, più o meno inattesa, ecco l'uscita dal solco, la variante (più che variazione), il colpo fuori dal cerchio. Va da sé che è quest'ultimo elemento a emancipare/giustificare il resto. Offrendogli una chance di vita, un respiro.

Tuttavia ciò accade fin troppo di rado, e quando accade è più o meno sempre lungo le medesime coordinate, i medesimi processi. Ed ecco qui la contraddizione: da un lato l'apprezzamento per il rigore, dall'altro un qualche disagio per l'eccessiva univocità, il clima spesso paralizzante, annichilente, ai limiti dell'alienazione uditiva.

Detto ciò, fra gli episodi meglio compiuti vanno annoverati il secondo, il quinto, il settimo: i più articolati, dinamicamente mossi. Il resto, nel suo fascino vagamente sinistro, è un sempiterno elucubrare attorno a cellule che certo qualcosa devono al Roscoe Mitchell più cerebrale, così come a un'area genericamente "contemporanea" prima ancora che strettamente jazzistica. Il che, di per sé, non è di certo un difetto. Può diventarlo quando l'indirizzo diventa - come si diceva - un po' troppo monolitico. Ammirevoli le intenzioni, quindi, non altrettanto - o comunque non sempre - gli esiti formali. Dei quali, peraltro, a Bauder e soci non si ha l'impressione che importi più di tanto. Missione compiuta, quindi? In fondo in fondo forse sì.

Track Listing

Track A; Track B; Track C; Track D; Track E; Track F; Track G; Track H; Track I; Track J; Track K.

Personnel

Matt Bauder
saxophone, tenor

Matt Bauder: tenor saxophone, clarinet; Matana Roberts: alto saxophone, clarinet; Loren Dempster: cello; Reuben Radding: double-bass.

Album information

Title: Paper Gardens | Year Released: 2010 | Record Label: Porter Records

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