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Pagine che suonano - note da leggere

Mai come in questi ultimi anni l'editoria italiana si sta dimostrando attenta agli appassionati di musica, riempiendogli scaffali delle librerie di volumi a carattere musicale, dalle immancabili e appassionanti biografie ai saggi più approfonditi, passando per lavori di natura più trasversale.

Come periodicamente facciamo, cerchiamo qui di dare un veloce sguardo a una serie di libri usciti negli ultimi mesi che, per una ragione o un'altra, ci hanno incuriosito.

Duke Ellington

La musica è la mia signora - l'autobiografia

Minimum Fax - 465 pp. - 17 euro

Particolarmente attiva nella riproposizione delle biografie di grandi jazzisti, la Minimum Fax ripubblica oggi, in una versione integrale curata da Franco Fayenz, la celebre autobiografia di Duke Ellington, uscita originariamente nel 1973 e già avventuratasi con differenti traversie e tagli nel ginepraio editoriale di casa nostra.

L'integralità di questa versione sacrifica foto e appendici, ma gli appassionati possono almeno leggere ora il testo in modo completo: i ricordi del "Duca" sono qui raccolti in modo chiaramente asistematico e narrativamente piuttosto alterno, in cui ai tantissimi aneddoti si mescolano riflessioni e intuizioni, annotazioni sulla storia di un secolo e su molti suoi protagonisti musicali. Chiaro che un artista dal temperamento poco propenso a concessioni come era Ellington non abbia nemmeno in questa occasione "letteraria" voluto svelare alla fine troppo di sé, ma il libro è comunque un must.

Lester Bangs

Impubblicabile!

Minimum Fax - 140 pp. - 12 euro

L'editore romano chiude anche il cerchio con l'indomabile Lester Bangs [per leggere la recensione di Deliri, desideri e distorsioni clicca qui], la penna più abrasiva e divertente degli anni Settanta. Se i suoi testi editi erano stati suddivisi nelle precedenti due raccolte, questo Impubblicabile!, come dice la parola, presenta altri capitoli - definiti inediti - dei volumi americani.

Il piglio è più o meno sempre lo stesso e quindi come sempre ci si diverte [anche se la effettiva "forza" critica delle disamine di Bangs mostra complessivamente un po' la corda] tra ricordi adolescenziali, sessodroga&rock'n'roll, i PIL del magnifico Metal Box e altri frammenti. Cerchio chiuso.

Eileen Southern

La musica dei neri americani

Il Saggiatore - 686 pp. - 45 euro

Ci sarebbero diversi motivi per festeggiare finalmente la traduzione in italiano [abbastanza buona, come sempre in questi casi non supportata da un editing specializzato che avrebbe risparmiato qualche buffo errore] di un testo fondamentale della musicologia afroamericana come La musica dei neri americani della studiosa Eileen Southern.

Il lavoro, sin dal suo primo apparire nel 1971 si è infatti imposto come un indispensabile riferimento per la storia della musica nera, dallo schiavismo ai tempi più recenti, con una meticolosa e insostituibile ricognizione dell'Harlem Renaissance e dell'universo dei compositori classico-contemporanei neri, ricca di esempi musicali. Il jazz occupa una parte relativamente contenuta del libro, spesso compresso in liste di nomi, così come potranno rimanere delusi coloro i quali cercassero lumi sui Public Enemy [sbandierati senza remore nel sottotitolo italiano], dato che al rap sono riservate cinque pagine su seicento!

I motivi di rallegramento vengono però ridimensionati da qualche nota dolente: molto si è detto sulla limitatezza di fondo del pur straordinario lavoro della Southern, in particolar modo la visione monocolore che isola di fatto - in modo del tutto programmatico e inesatto dal punto di vista dell'analisi storico-musicologica - lo sviluppo della musica afroamericana da ogni contributo bianco. A questo si aggiunge la perplessità sulla messa a fuoco editoriale dell'operazione italiana: il testo dovrebbe essere uno strumento fondamentale per ogni studente di musica [jazz in particolare], ma il prezzo non sembra essere tra i più amichevoli per questa fascia di utenza. Comunque un classico.

Ted Gioia

L'arte imperfetta - Il jazz e la cultura contemporanea

Excelsior 1881 - 192 pp. - 17.50 euro

Misteri [piacevolissimi, tra l'altro] dell'editoria italiana: ovviamente anche qui con una ventina d'anni di ritardo rispetto all'edizione originale, ma pazienza, giunge ora sui nostri scaffali, per le interessanti edizioni Excelsior 1881, il libro del critico Ted Gioia L'arte imperfetta - Il jazz e la cultura contemporanea, vincitore di diversi riconoscimenti e molto apprezzato per il suo taglio originale.

Suddiviso in sette scorrevoli e stimolanti saggetti, da Armstrong al mito del primitivismo, dal neoclassicismo nel jazz alla forma canzone, Gioia si muove con ironia e scansa i luoghi comuni - dando anzi loro qualche bella bottarella - per delineare una vera e propria estetica dell'imperfezione in cui i fattori più originali del jazz, come l'improvvisazione, diventano un elemento di straordinaria e flessibile qualità interpretativa. Godibilissimo e spesso illuminante.

Franco Bergoglio

Jazz!

Costa & Nolan - 208 pp. - 17.40 euro

Un approccio molto personale anche quello di Franco Bergoglio, che in questo libro, sottotitolato con aperto omaggio a Hobsbawm "appunti e note dal secolo breve", affronta diverse tematiche con un taglio di ampio respiro, più vicino ai "cultural studies" che non alla musicologia vera e propria o alla storiografia jazz tradizionalmente intesa.

L'autore inserisce le vicende del jazz, verrebbe da dire che le immerge, nel flusso delle vicende del secolo appena trascorso, ripercorrendone alcuni aspetti all'interno della società di massa, ricordandone le traversie sotto i totalitarismi, i furori sociali della new-thing, avvicinando lo spinoso rapporto con la critica e molto altro. Come si può intuire, il forte soggettivismo del libro ne costituisce il pregio e anche in certi casi il limite, ma il lettore già introdotto saprà trarne comunque spunti interessanti o ritrovare riflessioni familiari.

Guido Michelone

Massimo Barbiero, Enten Eller e Odwalla

Lampi di Stampa - 144 pp. - 10 euro

A un altro giornalista di casa nostra, Guido Michelone, va il merito di avere dedicato [con le fotografie del bravo Luca D'Agostino] un volumetto monografico a uno degli artisti più sottovalutati del panorama jazz italiano, il percussionista Massimo Barbiero e ai suoi splendidi gruppi, Odwalla e Enten Eller.

L'originalità, la rettitudine e la coerenza del percorso artistico di Barbiero meritano infatti di venire sottolineate e il libretto lo fa dapprima tracciandone una breve storia, per poi lasciare che siano le stesse opinioni del musicista [frammenti da interviste e conversazioni] a costituire una serie di rapidi dizionari cut&paste che forniscono i tasselli per conoscere meglio il suo mondo espressivo. Doveroso e preciso l'omaggio, anche se qualche tono autocelebrativo di meno e qualche taglio qui e lì non sarebbero stati male.

David Brun-Lambert

Nina Simone - Una vita

Kowalski - 442 pp. - 22 euro

Tornando alle gettonatissime biografie, segnaliamo quella che il francese David Brun-Lambert ha dedicato a Nina Simone e che va a aggiungersi alla autobiografia I Put a Spell on You e all'omaggio che i fondatori del fan club inglese le hanno tributato. Brun-Lambert opta per una scrittura scorrevole e fortemente drammatica, in cui al lavoro di ricostruzione storica degli eventi [attraverso le tante interviste fatte in lavorazione] si mescolano parti apertamente romanzate che prendono arbitrariamente la prospettiva soggettiva dell'artista.

Ne risulta quindi un lavoro che si legge con gusto, ma che è molto sbilanciato: sbilanciato nell'aneddotica rispetto alle questioni musicali [di cui si parla poco e male], sbilanciato all'interno della stessa aneddotica verso le cose su cui l'autore riesce a avere più materiale, in particolare ovviamente il soggiorno francese degli ultimi anni. Le biografie sono così, lo sappiamo, ma forse Nina Simone merita davvero - per quanto difficile sia - un lavoro più obbiettivo e completo. Gli appassionati gradiranno comunque.

Steve Connor

La voce come medium - storia culturale del ventriloquio

Luca Sossella Editore - 487 pp. - 20 euro

Ancora un salto [mortale] di registro e argomento per segnalare un libro affascinantissimo, che se anche tocca in modo anomalo questioni di tipo musicale, è comunque di grandissimo interesse. Merito di un piccolo editore coraggioso come Luca Sossella, che ha voluto fortemente la traduzione italiana di questo La voce come medium dello studioso inglese Steve Connor, che ripercorre una ventina di secoli di storia occidentale tracciando una storia culturale del ventriloquio.

Premesso che la lettura è di una densità che a volte può spaventare, ma che ripaga abbondanemente gli sforzi per la ricchezza di spunti e riferimenti, oltre che di analisi, il volume attraversa le vicende di questa pratica di dissociazione della voce dal suo organo di produzione, a partire dall'oracolo Delfico o dall'episodio biblico della Maga di Endor, via via avvicinandosi alla modernità. Con il passare dei secoli infatti il fenomeno, da mistico e medianico viene ricondotto all'analisi scientifica e spostato nella sfera magico-spettacolare cui tutti lo associano in prima battuta, ma è allorquando Connor si spinge ad analizzare le tecnologie di comunicazione di massa - dall'invenzione del telefono alla radio, passando per le tecniche di amplificazione e i new media - che il saggio apre prospettive nuove sui meccanismi del potere e dell'immaginario collettivo.

Attraverso televisione, CD, ipod, l'antico incanto della voce dissociata si rinnova nella contemporaneità, straordinario alleato di politici e uomini di potere, mezzo di dominio e di sovversione dello stesso. Dedicato a tutti quelli che si vogliono fare sorprendere e a quelli per cui la parola ventriloquo era finora solo associata al Corvo Rockfeller!

Renzo Stefanel

Ma c'è qualcosa che non scordo - Lucio Battisti, gli anni con Mogol

Arcana Songbook - 250 pp. - 12.50 euro

Ivano Rebustini

Specchi opposti — Lucio Battisti, gli anni con Panella

Arcana Songbook - 160 pp. - 12.50 euro

Gli appassionati di musica italiana non si saranno lasciati sfuggire questi due volumi su Lucio Battisti, ma nel caso ve li segnaliamo rapidamente volentieri: affidati rispettivamente a Renzo Stefanel e a Ivano Rebustini ripercorrono la carriera del cantautore negli anni con Mogol e in quelli del sodalizio con Pasquale Panella. Il primo libro, chiaramente il più voluminoso, parte dall'uscita di "Per una lira" per giungere a Una Giornata Uggiosa, buttandosi con condivisibile passione nel calderone delle liriche mogoliane, analizzandole con ricchezza di riferimenti e interpretazioni anche personali, raccontando la genesi dei tanti capolavori [uno su tutti, da avere a ogni costo e da ascoltare più volte al mese, Anima Latina].

Stimolante anche il volume panelliano [al fantastico "corpo estraneo" E già viene dedicato un capitolo curato da Luca Bernini], nel quale Rebustini sguazza con evidente goduria nel bizzarro mondo del paroliere, aprendo importanti parentesi sulle sue collaborazioni con Enzo Carella e analizzando le canzoni con acume, ricorrendo anche talvolta alle osservazioni emerse da newsgroups e forum sul web. A impreziosire il libro due interviste, una a Stefano Bartezzaghi e l'altra allo stesso Panella. Ci ritorna in mente!

David Stubbs

Ace Records

Black Dog Publishing - 192 pp. - 19.95 sterline

Chiudiamo questa nostra lunga carrellata con uno splendido volume illustrato di grande formato che l'editore inglese Black Dog dedica all'etichetta Ace Records, con testi del famoso giornalista di The Wire, David Stubbs. La storia di questa label, che con una acuta strategia di ristampe dovuta alla passione dei suoi animatori ha segnato una vera e propria stagione della musica popolare, è assolutamente emblematica di una delle tendenze più vistose nella fruizione della musica oggi, quella della passione per i classici del soul, del rock, del blues, del rockabilly, specie i più rari e misconosciuti.

Etichetta di culto, la cui storia viene ripercorsa da Stubbs con curiosità e ricchezza di dettagli, la Ace esplode da ogni pagina del libro, dalle coloratissime copertine o dalle foto, dai ritagli pubblicitari e dai sorrisi degli artisti. Una vera gioia per gli occhi, da avere e da regalare!

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