João Lencastre's Communion: One!

Registrato per metà dal vivo e per metà in studio. Per metà orientato verso autentici capisaldi della storia del jazz, con una particolare attenzione agli anni '60, e per metà rivolto verso orizzonti più contemporanei, sviluppati attraverso composizioni collettive.

Un album brillante, ben suonato, ma privo di un autentico filo conduttore. Lacuna dovuta anche al fatto che il leader non manifesta la sua direzione con un consistente apporto compositivo, ma limita il suo contributo alla direzione musicale. Direzione che peraltro è spesso abdicata in favore del collettivo, come si può evincere facilmente dal nome del gruppo (Communion) e dai titoli delle tracce.

Ne risulta dunque un album dall'andamento altalenante, che rivela i suoi momenti migliori quando il quintetto può appoggiarsi ad una solida struttura, come in "Lonely Woman" e "Summertime". Sono questi i brani più riusciti del CD, grazie anche all'ottimo apporto di Bill Carrothers. Se fossimo sottoposti ad un blindfold test, saremmo portati a credere che sia lui il leader del gruppo.

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